Tutti dipendenti da qualcosa

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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maria_arcieri_ebc1f.jpgAbbiamo tutti delle dipendenze per sopravvivere allo stress o alla noia. Dal cibo al pc alle sostanze stupefacenti alla nostra donna o al nostro uomo o persino da un genitore. Ecco l’elenco delle dipendenze più note e diffuse: dalle sostanze stupefacenti al gioco d’azzardo al cibo fino ai nuovi disturbi legati al mondo digitale e di Internet. E’ normale ogni tanto concedersi una piccola trasgressione alle regole, ma bisogna fare attenzione affinché non diventino un'abitudine che con il tempo potrebbe sfociare in un problema fisico e cognitivo. Le più comuni sono legate all'uso di sostanze stupefacenti e al gioco d'azzardo. E ce ne rendiamo conto quando entriamo nei tabacchi o incrociamo ragazzini che sembrano usciti dal film “I ragazzi dello zoo di Berlino.”

Poi ci sono le dipendenze cosiddette "nuove", legate all'innovazione tecnologica, come il cosiddetto Internet “addiction disorder”, oppure la dipendenza da cibo e l’ incubo anoressia e bulimia. Per dipendenza si intende l'alterazione di un comportamento che diviene man mano una abitudine patologica, sulla quale il soggetto perde ogni possibilità di controllo. La stessa dipendenza può essere fisica o psicologica. Nel primo caso, l'organismo della persona che fa abuso di una sostanza aumenta la sua soglia di tolleranza e necessita di dosi sempre maggiori per poter ottenere lo stesso effetto, manifestando, in caso contrario, chiari sintomi di astinenza, come sudorazione e dolori gastro-intestinali. Nel secondo caso, invece, è talvolta associata anche al malessere corporeo. Si viene sopraffatti dal desiderio di fare uso della sostanza e non se ne riesce a fare a meno. L'oggetto di questa fantasia può essere l'alcol, la droga, il gioco d'azzardo, il cibo o anche Internet. Tutte le dipendenze patologiche presentano delle caratteristiche comuni, che possono aiutare ad identificarle. Come l'incapacità della persona dipendente di portare a termine i propri compiti, il ritiro dalla vita famigliare e sociale per poter soddisfare la propria esigenza e la non ammissione del problema.

Si crea una alterazione della produzione di neurotrasmettitori endogeni (specialmente la dopamina) su cui possono agire le sostanze che creano dipendenza. In genere, il soggetto che fa abuso di oppiodi e di droghe in generale, in primis l'eroina ma anche allucinogeni, sedativi e antidolorifici, genera un bisogno tale da fargli perdere tutto, dal lavoro ai rapporti familiari e portandolo all'isolamento. Stesso discorso può essere fatto con droghe sintetiche e altre sostanze cosiddette chimiche, come l'alcol. Quella del gioco d'azzardo, invece è la ludodipendenza. In Italia ne soffrono quasi 700mila persone, per un giro di affari di 86 milioni di euro all'anno. In questo caso, giocare per poter vincere, soldi, si trasforma in una ossessione, e il brivido legato alle grandi puntate è alla base della dipendenza. La dipendenza da cibo e l’incubo anoressia e bulimia sono tra i disturbi più diffusi dei giovani. Si manifesta con la voglia irrefrenabile e compulsiva di mangiare senza sosta pietanze che provocano piacere, soddisfazione e felicità. In Italia sono più di tre milioni gli individui che convivono con questa patologia, due milioni sono adolescenti. I comportamenti legati al cibo sono da un lato l'anoressia, un disagio che impedisce alla persona di ingerire qualsiasi tipo di cibo e che nelle forme più gravi può portare anche alla morte, dall'altro la bulimia, per la quale un soggetto che ha ingurgitato grandi quantità di cibo ricorre a diversi metodi per non metabolizzarlo come il vomito autoindotto e l'intensa attività fisica.

Nelle dipendenze si parla di Internet addicition Disorder e per i giapponesi è “Hikikomori”, cioè il ritiro sociale che deriva dall'uso distorto della Rete. In questo modo il soggetto dipendente tende a vivere in un mondo parallelo e virtuale, che porta necessariamente ad una chiusura verso quello esterno e reale, superando di fatto un disagio materiale.

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