di Francesco Ielà
Lamezia Terme, 11 marzo – Si è tenuto presso il teatro Umberto alle ore 16:30 l’evento organizzato dal Comitato “Salviamo la sanità del lametino - In cinque minuti di orologio. Le tue idee per il rilancio della sanità lametina, ospedaliera e territoriale” dove cittadini, operatori sanitari, Sindaci del comprensorio lametino tramite una mail hanno potuto prenotare e porre una domanda, un’idea, una proposta su come e quanto sia utile sanare la sanità nostra della città. Sul palco Panedigrano e Viola fanno gli onori di casa e moderano il dibattito a cui hanno partecipato anche l’ex dirigente dell’ex Asl 6 e poi dell’Asp Di Tommaso, il consigliere regionale Scalzo (Pd) e l’onorevole Doris Lo Moro, già assessore alla sanità regionale.
Dopo che il comitato “Salviamo la sanità del lametino” ha introdotto il tema dell’evento “Il Trauma center: una prospettiva di eccellenza per la sanità lametina” ci sono state le domande, le perplessità, le proposte, prenotate dai tanti invitati all’evento. All’inizio, gli organizzatori hanno voluto sottolineare come “tutti i gruppi politici a parte uno (L’Udc che si è contrapposto) hanno aderito alla nostra iniziativa di istituire il Trauma Center presso l’ospedale di Lamezia che è adatto a ospitare questo polo traumatologico. Noi – hanno aggiunto - abbiamo bisogno di sentire i discorsi dell’Udc su questo dissenso che si è intestardito a dire del Trauma center: è una cosa superata”. Altre voci presenti al dibattito hanno affermato che la città di Lamezia ha già perso grandi valori, talenti (le terme, l’università… ‘università subito e al punto giusto’ lo slogan con cui si manifestava alla fine degli anni ’60 a Lamezia) e non ne vuole continuare a perdere altri.
Nicolino Panedigrano - fra i promotori e responsabili del Comitato mostra poi un quadro dipinto dalla moglie che raffigura un bicchiere vuoto, “esso - dice - rappresenta sarcasticamente e tragicamente le condizioni dei nostri servizi sanitari”. “la sanità è un diritto per il cittadino non un favore, chiediamo un riequilibrio sul territorio provinciale del servizio sanitario, non vogliamo danneggiare qualcuno per privilegiare Lamezia, non stiamo chiedendo qualcosa in più, stiamo chiedendo che le risorse, e sono anche tante rispetto al resto della Calabria, che sono spese nella provincia di Catanzaro, vengano spese anche a Lamezia come è previsto dalla Legge e non solo a Lamezia ma nel lametino, perché questa non è una rivendicazione della città, ma di un comprensorio inteso unitariamente, che si è compattato dietro questa esigenza, sono stati 21 i Sindaci che hanno sottoscritto la nostra piattaforma programmatica cioè il programma che ci siamo dati per raggiungere questo obiettivo di qualità. Come movimento, come comitato, noi vorremmo che in questa provincia, in questa città, e chi ha responsabilità in questa città, incominci a ragionare sullo squilibrio che c’è proprio nelle risorse economiche, perché questo significa non solo l’impoverimento dei servizi sanitari, ma anche l’impoverimento dell’economia del territorio. Un altro nostro importante obiettivo è che vogliamo capire qual è il modo per recuperare questo gap che abbiamo con il resto del territorio provinciale, come riuscire a essere, non competitivi perché non ci interessa, ma essere integrati e essere in relazione anche con il resto del territorio. Ci interessa come riuscire a diversificare l’offerta per rendere un servizio, non solo a Lamezia, ma a tutta la regione”. “Un servizio - continua - che è imposto dalle norme sanitarie che è stato recentemente imposto dal tavolo Massicci, tant’è che il Governatore Scopelliti che aveva detto, in campagna elettorale, che avrebbe fatto a Lamezia il Trauma center per dare una risposta di qualità ai cittadini. Ma mentre, nel suo primo Piano di rientro come lui ha detto, ‘mi è stato imposto di varare sostanzialmente quello che ci aveva lasciato in dotazione Loiero” e aveva omesso di parlare del trauma center ma, nel secondo, con il nuovo decreto (106 del novembre 2011) ha previsto la sua istituzione, assieme all’istituzione dell’unità spinale e del centro grandi ustionati (un grande polo traumatologico quindi) che avvedutamente diciamo, prima il lametino Luzzo e poi la lametina Lo Moro avevano previsto di istituire e collocare qui a Lamezia. Quello che noi vorremmo, e chiediamo, alla politica cittadina e regionale è di fare un passo in più, adesso Scopelliti ha previsto che questo polo traumatologico si farà e sarà istituito, ci scriva che questo polo sarà fatto a Lamezia, non chiediamo nulla di più di quello che sostanzialmente ci spetta per evitare che chi subisce traumi sia trasferito chissà dove, (i più vicini a noi sono, la Campania la Sicilia e la Puglia), è importate averlo in Calabria, che per bacino di utenza, 2 milioni, è adeguato per poter istituire il Trauma center”.
Al promotore dell'evento Panedigrano gli fanno eco i quesisti posti tramite prenotazione da cittadini, diversi operatori medici e istituzionali. “Il nostro ospedale è fatto a posta per ospitare il trauma center”, “Il Trauma center servirà e migliorerà anche gli altri reparti”, “esso sarà utile a tutta e a tutti i calabresi”, “sono soprattutto i cittadini con gravi malattie traumatiche a soffrire la sua mancanza”, “Lamezia ha tutte le logistiche necessarie per ospitare il Trauma center nel suo ospedale”. Un dibattito ricco, dunque, che mostra come su un tema delicato come la sanità ci sia un risveglio da parte de territorio lametino che si organizza, discute e chiede risposte certe e concrete alla politica regionale.
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