Sequestrata casa Fabrizio Corona a Milano, Dda: "Soldi acquisto a pregiudicato calabrese"

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Milano -  La Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato l'abitazione milanese di Fabrizio Corona in via De Cristoforis dal valore stimato di 2.5 milioni di euro. Il provvedimento disposto dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Milano ha accolto la richiesta del procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dal pm Paolo Storari, i quali hanno appena chiuso l'inchiesta nei confronti del fotografo per intestazione fittizia di beni, frode fiscale e violazione delle norme patrimoniali in relazione alle misure di prevenzione.

L’operazione, con cui è stato acquistato l'appartamento sequestrato a Fabrizio Corona a Milano, oltre "all'interposizione fittizia", ha "aspetti ulteriori di presumibile illiceità": si va dal rogito effettuato a Reggio Calabria, quindi a "oltre mille chilometri dal luogo ove si trova l'appartamento", alla “interposizione fittizia" anche sul versante della parte che ha venduto, fino alla "destinazione di buona parte delle somme così corrisposte ad un pregiudicato di origine calabrese, Vincenzo Gallo”.

E' quanto si legge nel provvedimento con cui i giudici della sezione misure di Prevenzione del Tribunale, Maria Gaetana Rispoli, Giuseppe Cernuto e Mario Pontani, hanno accolto la richiesta del pm della Dda Alessandra Dolci. Nel provvedimento risulta, inoltre, che buona parte dell'importo corrisposto da Bonato - soldi distratti dal fallimento della Corona's per confluire nell'altra società dell'ex re dei paparazzi, la Fenice - sono finite nelle tasche di Vincenzo Gallo, "pregiudicato" e parente di Domenico Gallo, imprenditore calabrese considerato da tempo un nome noto delle costruzioni stradali e arrestato di recente nell'ambito dell'inchiesta sulle grandi opere.

E' stato lo stesso Fabrizio Corona, nel corso di un interrogatorio del maggio 2009, ad ammettere "l'origine presumibilmente illecita" dei soldi utilizzati per l'acquisto dell'appartamento di via De Cristoforis a Milano, sequestrato questa mattina dalla Gdf. E' quanto si legge nell'ordinanza con cui i giudici della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano Maria Gaetana Rispoli, Giuseppe Cernuto e Ilario (e non Mario come scritto in precedenza) Pontani hanno accolto la richiesta del pm Alessandra Dolci di mettere i 'sigilli' all'abitazione dell'ex re dei paparazzi, in carcere da qualche settimana e che domani pomeriggio dovrebbe essere al Palazzo di Giustizia milanese per l'udienza davanti ai magistrati della Sorveglianza per la discussione della revoca dell'affidamento in prova ai servizi sociali. Come riporta il provvedimento di sequestro, il denaro utilizzato per l'acquisto proveniva dunque, per ammissione dello stesso ex fotografo dei vip, da "un'appropriazione indebita ai danni della Fenice srl", la società in cui sarebbero confluiti, si legge nell'atto, i soldi della fallita società Corona's.

Dal conto corrente della Fenice proverrebbe infatti "1 milione e centomila euro, suddiviso in 22 assegni circolari di 50 mila euro ciascuno, emessi nel febbraio 2008". Assegni versati dall'avvocato Tommaso Delfino su delega dello stesso Corona ai due ex proprietari dell'immobile Pasquale Ceravolo e Giuseppina Gallo, che avrebbero poi girato le somme "al pregiudicato calabrese Vincenzo Gallo, che appare così il beneficiario finale del pagamento".

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