“La maternità non è un fallo!”, Cgil Calabria sostiene la mobilitazione nazionale

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Catanzaro - La CGIL Calabria sostiene la mobilitazione in programma martedì 18 maggio, “La maternità non è un fallo!”. Secondo il sindacato “se assurdo ed indegno appare in un paese civile quanto la società della volley Pordenone ha fatto nei confronti di Lara Lugli licenziata perché ha scelto di essere madre e poi citata per danni in Tribunale; le lavoratrici sanno che questo episodio è solo la punta di un iceberg di un modo di trattare le donne e il loro lavoro. Ci sono troppe storie che raccontano di aziende e datori di lavoro che vorrebbero che la testa, il corpo ed il cuore delle donne sia una proprietà ‘a disposizione’”.

In Calabria, ricordano, “la situazione non è migliore che nel resto del Paese; si pensi a Fabiola, la ragazza di Crotone insultata per il suo corpo; pensiamo a Francesca madre di una bambina di due anni, dipendente di un supermercato di un famoso marchio italiano che, solo per aver chiesto i propri diritti, il giorno dopo è stata spostata di turno alle 5 del mattino e a 40 km di distanza... sei nata donna e te la faremo pagare, insomma. Quotidianamente la FILCAMS CGIL Calabria è costretta a misurarsi con queste storie indegne, provando a stare vicino alle lavoratrici, cercando di costruire le condizioni di una società che valorizzi le donne e non tenti di piegare il loro essere ai ricatti ed ai bisogni del cosiddetto ‘mercato del lavoro’”.

La Filcams CGIL Calabria invita "le lavoratrici ed i lavoratori ad aderire alla mobilitazione sui luoghi di lavoro (portando con se un palloncino rosa, indossando la maglietta “Fimmina”, attaccandosi sulla divisa l’adesivo con lo slogan “la maternità non è un fallo!”, condividendo l’iniziativa sui social) e chiediamo alle aziende di fare lo stesso. La lotta per la dignità delle donne ci riguarda tutti e tutte, perché ha a che fare con la dignità e la responsabilità di tutta la nostra società”.

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