Lamezia, sindaco Mascaro: non sono ostaggio di Galati

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Lamezia Terme – “Che la città non abbia timore, non ci sarà nessuna ripercussione sulla giunta né sull’amministrazione rispetto alla formazione di nuovi gruppo all’interno della coalizione. Non sono ostaggio di Galati e non ho cambiali da pagare a nessuno”. L’intervento del sindaco Mascaro rimbomba forte all’interno della Sala Napolitano con maggioranza e opposizione che attendevano prendesse una posizione dopo il debutto del neonato movimento che fa capo a Verdini e che ha trascinato con sé, per ora, 5 consiglieri comunali.

A chi lo taccia di aver favorito l’avanzare del potere e  l’influenza di Galati, Mascaro rivendica la sua imparzialità già dimostrata ad inizio campagna elettorale: “dalla primissima presentazione della coalizione ho dichiarato che cessavo di essere padre di sole due liste e divenivo indistintamente il punto di riferimento di tutte quelle che mi appoggiavano”. Il primo cittadino rifiuta qualsiasi pressione, gioco di potere o “ostaggio” da parte di Pino Galati, puntualizzando poi che non ci sarà nessuna ripercussione sulla città per la formazione di nuovi gruppi né modifiche alla giunta o tantomeno ad eventuali nomine che siano già state poste in essere dal sindaco, chiarendo che “la carica di vicesindaco, la figura più vicina al primo cittadino, non è di certo vicina all’onorevole Galati” così come “non vi sono stati condizionamenti per la scelta dell’importante assessorato all’urbanistica o la presidenza della multiservizi”. “Con me non conteranno mai le poltrone - ribadisce il sindaco a muso duro - ma solo la voglia di fare, la volontà di proporre idee a favore della città”.

E’ il consigliere Luigi Muraca, capogruppo di Lamezia Unita, a voler sottolineare però, prima ancora del discorso del sindaco Mascaro, l’operato e il rigore istituzionale mantenuto sinora nella gestione della cosa pubblica. Di sicuro non si è lasciato sfuggire riferimenti a chi ha cambiato posizione all’interno della maggioranza: “l’adesione ad un nuovo progetto politico non è discutibile ma ciò che è censurabile è la baldanza di alcuni atteggiamenti. Qui nessuno si intimidisce” – chiarisce Muraca, parlando anche di una “campagna acquisti” che si è voluta fare in quest’ultimo periodo per rafforzare il nuovo gruppo civico. “Calabria al centro” conta 5 consiglieri di maggioranza: il nuovo capogruppo Salvatore De Biase, Luigi Muraca classe ’68, Tranquillo Paradiso, Enrico Costantino e il presidente del consiglio comunale Francesco De Sarro.

Ad ogni modo, anche l’opposizione critica aspramente la scelta intrapresa da alcuni consiglieri, allertando il sindaco rispetto a nuovi scenari che si potrebbero aprire all’interno della maggioranza e che metterebbero in difficoltà la nuova amministrazione, soprattutto alla luce dei fatti che vedono l’attuale gruppo appoggiare a livello nazionale il governo Renzi. “C’è chi vuole giocare di tattica politica – commenta il consigliere Piccioni – questa non è “Calabria al centro” ma il nuovo gruppo di Galati che tiene le redini del potere e ha tolto anche un consigliere al sindaco Mascaro. E’ il solito linguaggio del politichese”.  “Siete diventati il centro-sinistra della città – ha aggiunto il consigliere Gianturco – è stato il più infimo tradimento elettorale che si potesse fare”. Il consigliere Pasqualino Ruberto si è invece interrogato maggiormente sulle difficoltà oggettive e l’astio tra alcuni consiglieri che potrebbero influire negativamente e riversarsi sui cittadini.

Parole al vetriolo anche dall’unica rimasta in Forza Italia, Carolina Caruso, contro la decisione del presidente Francesco De Sarro di passare alla nuova compagine politica. “Sono atterrita davanti a certe dichiarazioni del presidente del consiglio - afferma la Caruso - che sostiene di non avere alcun dovere nei confronti del partito con cui è stato eletto, ma solo degli elettori. La capogruppo di Forza Italia parla di “trasformismo da chi dovrebbe invece assumere un ruolo super partes e che dovrebbe dare esempio”.

Non presente in aula, Francesco Ruberto, che alcuni consiglieri  hanno dato come aderente a tutti gli effetti al nuovo gruppo “Calabria al centro” mentre altri hanno interpretato la sua adesione solo come supporto e condivisione di idee con il neo movimento di Verdini. La sua assenza non ha potuto sciogliere questo dubbio.

Alessandra Renda

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