Ciclismo, cresce anche in Calabria la disciplina del 'randonnèe': domani gara nel Cosentino

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Cosenza - Pedalando, dal Tirreno alla Sila (da zero metri sul livello del mare ad un’altezza di quasi 2 mila metri): è il percorso (200 chilometri) proposto dalla Randonnée Hdemica, prova valida, oltre che per il campionato italiano “Strada Extreme”, anche per il “Rando Tour della Magna Grecia” e per il “Grand Tour Calabria”. Si parte domani domenica (ore 6-7), in tappa unica, da Rende, area urbana nord di Cosenza, per poi passare sulla costa tirrenica ad Amantea e ritornare nell’entroterra cosentino per salire verso le alte vette della Sila. Il dislivello complessivo è di 4 mila e 200 metri. Da Rende a Cosenza si percorre la pista ciclabile di viale Principe e quella di  viale Mancini. Dalla città capoluogo s’imbocca, poi, la lunga salita per Potame (m. 1.050) passando da Carolei e Domanico. Un’interminabile discesa (20 chilometri) condurrà i randonneur ad Amantea. Da qui si va per la salita del castello in direzione di Piano Lago passando per Terrati, Aiello  Calabro e Grimaldi. Dalla piana dei Casali sud-cosentini la gara proseguirà per la Sila, attraverso l’ascesa di Cellara, per puntare verso Lorica. Costeggiando il Lago Arvo, a 60 chilometri dall’arrivo, i partecipanti dovranno attraversare la famosa “Strada delle Vette”, che sale sino ai 1.928 metri di Monte Botte Donato, la cima più elevata dell’altopiano silano.

Dopo Montescuro, sarà tutta discesa verso Spezzano Piccolo, Casole, Magli e Trenta, località situate nel territorio del comune di Casali del Manco. Quindi, attraverso Cosenza, l’arrivo a Rende. La “Hdemia del ciclismo” è una sorta di accademia sportiva che si propone di promuovere lunghe passeggiate in bici alla scoperta dei territori proposti e delle loro bellezze. La gara sollecita i partecipanti a percorrere i canonici 200 chilometri con l’obiettivo di completare la corsa nel tempo massimo stabilito. Sono ammessi sia uomini sia donne di tutte le età purché maggiorenni. I corridori, tenuti a seguire le indicazioni della competizione, passano attraverso dei checkpoint sparsi lungo il percorso in cui dovranno esibire il proprio “brevetto” che dovrà essere obbligatoriamente timbrato in ogni passaggio (circa ogni dieci chilometri) e controllato al termine della gara. I ciclisti devono, inoltre, rispettare i limiti minimi e massimi di velocità, e possono, se vogliono, fermarsi per mangiare e riposarsi. Non esistono macchine neutre di supporto. Tutti dovranno essere autosufficienti portando con sé ciò che serve in corsa e al termine della competizione. Sono ammessi tutti i tipi di bicicletta a spinta muscolare, purché non superino il metro di larghezza. (lmp)

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