Balneazione, presentati dati provincia Catanzaro

balneazione-1.jpg

Catanzaro - Il punto di monitoraggio di località Corvo in comune di Soverato, storicamente punto dolente per le campagne di balneazione delle annate precedenti, quest’anno potrà fregiarsi della classificazione “buono”; il che vuol dire balneabilità e restituzione  al turismo locale di un importante tratto di mare che, negli anni passati, era stato compromesso dal vicino depuratore. Ciò è stato possibile grazie ad un miglioramento dei risultati delle analisi che, in media con le annualità precedenti, hanno fatto salire di classificazione quel tratto di mare, passando da scarso a buono.

E’ questa una delle novità che emergono dal report 2015 sulla balneazione in provincia di Catanzaro che l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) ha presentato questa mattina, nella sala Giunta della Provincia, focalizzando non solo sull’esposizione dei dati acquisiti nel corso della campagna di monitoraggio 2014, che determinano gli eventuali divieti del 2015, ma anche ragionando su quali siano le cause principali che continuano a fare emergere alcune criticità puntuali sulle coste provinciali.

Sul banco degli imputati, come peraltro già esposto nei seminari dedicati alle province di Cosenza e Vibo Valentia, vi sono i torrenti ed i canali che sfociano a mare; in provincia di Catanzaro, infatti, le criticità costanti sono sulla foce del fiume Amato, in comune di Lamezia Terme, e sulla foce del fiume Corace, tra i comuni di Borgia e Catanzaro. Mentre l’Amato ha dato “segni di miglioramento”, il Corace, invece,  mantiene le sue criticità anche per il 2015. Per entrambi i punti critici, l’intervento della Regione con finanziamenti destinati a migliorare il servizio depurativo, ha permesso di ridurre radicalmente la portata delle stesse criticità.

balneazione.jpg

© RIPRODUZIONE RISERVATA