Lamezia: Vescovo celebrerà processione Venerdì Santo nella parrocchia di San Francesco di Paola

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Lamezia Terme - Pubblichiamo la nota di don Roberto Tomaino sulla scelta del vescovo Cantafora di celebrare la processione del Venerdì Santo presso la parrocchia di San Francesco di Paola.

"Per questa Settimana Santa, il Vescovo ha espresso il desiderio di celebrare il Venerdì Santo a Sambiase. Del resto, Monsignor Cantafora visita Sambiase diverse volte. Ogni anno presiede la Processione di San Francesco e la Messa Pontificale alla Matrice il giorno della festa del Santo. Celebra la Messa al Carmine il 16 luglio e sempre a luglio, la festa di Santa Rita. Inoltre qualche mese fa ha istituito la nuova Parrocchia dei SS. Quaranta Martiri per le frazioni e recentemente ha benedetto la nuova Chiesa di Santa Maria Goretti a Savutano. Tutto questo senza contare la Celebrazione della Cresima nelle sette parrocchie che insistono nel quartiere sambiasino. Facendo un po’ i conti, all’anno, sono in tutto dodici le celebrazioni del Vescovo a Sambiase. Inoltre alla Festa di San Francesco - protettore insieme a Sant’Antonio di Lamezia Terme -  il Vescovo rivolge il suo Discursum all’intera città. Quindi, risulta un po’ difficile pensare che Sambiase debba far pace con il Vescovo, vista la frequenza e l’accoglienza calorosa che riserva al suo Pastore ogni volta! Per quanto riguarda la processione dei Mistiari, c’è da precisare quanto già i nostri fedeli sanno bene! Infatti, prima di ogni processione o della Via Crucis, nelle Chiese si tiene una liturgia unica, un vero capolavoro del nostro rito romano. Come da antichissima tradizione, il Venerdì Santo non viene celebrata l’Eucarestia, ma i fedeli si ritrovano in un’ora molto prossima alla morte del Signore. La tradizione di questo rito ha origine a Gerusalemme, come ci testimoniano le fonti storiche a partire dal IV e V secolo. Infatti, i cristiani di Gerusalemme si riunivano la mattina del venerdì per venerare la croce e poi a mezzogiorno  si proclamavano i testi della Passione del Signore, restando in preghiera fino alla tre. Questa Celebrazione, suggestiva per i riti, unici nell’anno liturgico, per le melodie e i testi dei Salmi e degli Inni è di solito presieduta dal Vescovo nella Chiesa Cattedrale. Quest’anno, il Vescovo ha deciso di presiedere questa Celebrazione in una Parrocchia della Diocesi, e quindi insieme ad altri sacerdoti del Consiglio Presbiterale, è stata scelta San Francesco di Paola. Di conseguenza, al termine dell’Azione liturgica, partecipa alla processione dei Mistiari, per continuare a pregare con i suoi fedeli.  È innegabile che questa decisione abbia suscitato un po’ di stupore in qualcuno, ma rientra nel normale ordine delle cose, per un Vescovo recarsi in una Parrocchia e pregare con il suo popolo. Se, in passato, ci sono state delle incomprensioni, questo fa parte del normale corso degli eventi. Non ci sono parti lese, non c’è oggetto di contesa e nessuno aspetta scuse o deve chiederne. Non stiamo parlando di Società per Azioni, ma della Chiesa, ovvero di una comunità di persone, unite tra loro dal Battesimo e legate al Vescovo, che è Padre e Vicario di Cristo in questa Chiesa di Lamezia Terme. Quindi voler insistere su una litigiosità sommessa dei sambiasini, non fa onore al nostro popolo che è sinceramente legato alla sua Chiesa e non corrisponde alla realtà. Presiedere il Venerdì Santo a Sambiase è il segno di un fallimento del Vescovo? Forse la realtà è molto più semplice di quanto possa apparire. Un Vescovo va in una parrocchia a pregare. Questo basta, il di più non ci riguarda!  Poi a dirla tutta, in fin dei conti, Cristo, il nostro Dio che muore in Croce come un fallito, ci dice che non con la potenza si salva il mondo, ma con la forza dell’amore e dell’umiltà di chi segue il cammino della Croce. Per questo, non è tanto la questione di dove e a che ora si celebra un rito. È questione di sentirci comunità e questo vale per la chiesa diocesana come per la comunità lametina in senso lato. Questo significa sentirci parte di un progetto comune,  guardare a un orizzonte più grande di un’area geografica e spesso anche “mentale” circoscritta.  È anche questo il segnale che il Vescovo vuole dare partecipando alla processione dei Mistieri, presenza di una Chiesa che valorizza e promuove ogni singola esperienza di fede, ogni espressione di spiritualità che contribuisce a costruire una sola comunità cristiana salvaguardando l’unità nella diversità".

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