
Lamezia Terme - Quarta sconfitta consecutiva per la Vigor Lamezia. Sequenza negativa che, con molta probabilità, non si verificava da qualche decennio. Come si temeva alla vigilia, dalle due consecutive trasferte di Torre Annunziata e Messina si è ritornati senza alcun punto in saccoccia, ma, al contempo, con tanto rammarico. La sfida del “San Filippo” ha ricalcato, per grandi linee, proprio quella della domenica precedente: brutto approccio alla gara, svantaggio e poi una buona, ma infruttifera, reazione, nel secondo tempo in particolare. Quasi come se si avesse bisogno di prendere il ceffone, leggi gol del vantaggio avversario, prima di svegliarsi e reagire.
L’unica differenza è stata che in terra campana si era riusciti ad acciuffare il pari, salvo poi riprendere gol dopo un paio di minuti, mentre in riva allo Stretto non si è proprio riusciti a buttarla dentro. Alla squadra di Pippo Romano sono bastati 6’ per trovare il gol vittoria, frutto, ancora una volta, di un errato posizionamento dei biancoverdi. De Caro sguscia via, arriva sul fondo e la scodella sul secondo palo, all’altezza del dischetto, dove Bombaci, completamente libero da marcature, ha tutto il tempo per stoppare, prendere la mira e scoccare un forte sinistro che Roseti devia in piena area piccola. Nell’occasione Iannì decide di provare l’uscita bassa disperata a cercare di chiudere lo specchio al classe 2006, ma è ormai troppo tardi, tant’è che arriva solo a metà strada quando l’avversario calcia. Amendola e compagni rischiano seriamente di subire il 2-0 sulla conclusione di Toure deviata da Del Pin. Poi prendono le contromisure e nel secondo tempo arrivano a costruire ben cinque nitide palle gol senza però finalizzarne nemmeno una. E’ così arrivata l’ennesima, l’ottava su dieci complessive tra campionato e Coppa Italia, sconfitta con un solo gol di scarto. Ben sei di queste sono finite proprio 1-0. E questo non fa altro che aumentare il rammarico perché sarebbe bastato un pizzico di maggiore attenzione e concretezza affinchè oggi ci si ritrovasse con qualche punticino in più.
Il vero tallone d’Achille della Vigor rimane la scarsa prolificità. Quello biancoverde è, ora, il terzultimo attacco con appena tredici gol fatti in quindici giornate. Peggio hanno fatto solo il Ragusa ed il neo fanalino di coda Paternò. E’ lapalissiano che occorrano ulteriori rinforzi dopo quelli del 2006 Andreassi, sinora comunque rimasto in panchina, del 2007 Riga e dell’over Pagano, ieri assente per il turno di squalifica rimediato con la maglia della Paolana. Occorrono almeno altri tre innesti over in grado di fare la differenza, di cui un paio in avanti dato che tutti gli attaccanti arrivati in estate si sono sin qui rivelati non all’altezza della situazione. Tandara, contro i messinesi peraltro uscito nel primo tempo per infortunio, ha segnato tre gol in campionato, ma due su rigore. L’unica rete su azione l’ha realizzata alla prima giornata, in mischia, sugli sviluppi di un tiro dalla bandierina. Per Mascari e Spanò un centro a testa, ma c’è da tenere presente che il secondo, rientrato giusto a Messina dopo aver saltato le precedenti cinque sfide per infortunio, è stato quasi sempre gettato nella mischia nell’ultimo sesto di gara. Ancora meno ha giocato, ed impressionato, il fragile fisicamente Embalo. Serve gente integra, che abbia fame e che veda la porta. Vietato sbagliare, insomma, se non si vorrà soffrire dannatamente sino all’ultima giornata, se non oltre. Inevitabilmente, ci saranno anche altri movimenti in uscita. Con le valigie in mano ci sarebbero minimo tre giocatori, tra cui Coppola e Marcellino.
In classifica si rimane quartultimi, ma adesso da soli visto il ritorno al successo della Gelbison dopo tre kappaò consecutivi. Il Ragusa, terzultimo, ora dista una sola incollatura, mentre il Messina, partito con 14 punti di penalizzazione, ormai ha solo quattro punti di ritardo dai biancoverdi. Certo, la salvezza diretta è lontana appena un paio di lunghezze, ma i bonus stanno iniziando a terminare. Già la sfida casalinga di domenica contro la Sancataldese si preannuncia fondamentale e da vincere a tutti i costi. Anche perché nella giornata successiva, l’ultima prima della sosta natalizia, si dovrà andare a far visita alla capolista Nuova Igea Virtus.
Così com’era già accaduto a Paternò, neanche avantieri si è stati in grado di sfruttare il clima poco tranquillo vigente in seno al club avversario. I peloritani non sono più la squadra delle prime nove giornate. Tant’è che nelle precedenti, nonché ultime, cinque, avevano raccolto solo altrettanti punti. Che, tra l’altro, qualcosa nelle ultime settimane si fosse incrinato nei rapporti tra area tecnica e societaria, l’hanno confermato le dimissioni, proprio al termine della sfida con la Vigor, del diesse Martello. Pure mister Romano non ha escluso che nei prossimi giorni possa decidere di fare a sua volta un passo indietro.
Sono già nove le gare perse da Amendola e compagni. Peggio, con dieci kappaò, ha fatto solo il Paternò. Appena quattro, poi, i punti racimolati in trasferta. Lontano dalle mura amiche, resa inferiore soltanto per la già poc’anzi citata cenerentola del girone. Quella rimediata dal giovane Riga in pieno recupero è stata la terza espulsione stagionale dopo quelle rimediate da Errico e Sansone. Questi ultimi entrambi assenti, il primo per infortunio ed il secondo, appunto, per squalifica, negli ultimi 90’. Per la prima volta, in questa stagione, si è dovuto fare a meno di ben due dei tre centrali over di ruolo. Quarta di fila da titolare per l’under Del Pin. Restano ventotto, inclusi coloro che sono già andati via, gli elementi utilizzati in queste prime diciassette gare ufficiali. Con il turno di stop disciplinare scontato al “San Filippo” da Sanzone, non resta più alcun elemento della rosa che sia sempre partito titolare sia in campionato che in Coppa Italia.
Ferdinando Gaetano
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