Lamezia, il caso Sacal occupa il consiglio comunale: presentate linee programmatiche

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Lamezia Terme -  Dopo la seduta del 10 marzo scorso saltata per mancanza del numero legale, è tornato a riunirsi il consiglio comunale di Lamezia. I consiglieri hanno risposto presente alla prima chiamata del presidente del Consiglio Giancarlo Nicotera che ha convocato la seduta con 10 punti all'ordine del giorno. I lavori dell'aula si sono aperti con un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime della guerra in Ucraina. Ma a scaldare gli animi è stata l'audizione di Maria Grazia Milone, componente del Consiglio di Amministrazione della Sacal in qualità di rappresentante legale del Comune di Lamezia. La relazione, depositata agli atti del Consiglio, sull'attività svolta dalla Milone nel Cda della società che recentemente è tornata a maggioranza pubblica, non ha soddisfatto in particolare i consiglieri di minoranza.

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“La pandemia – si legge nella relazione di Milone - che ha generato la crisi che, come noto, ha indotto il Governo e la Presidenza del Consiglio dei Ministri ad adottare misure restrittive in merito alla libera circolazione delle persone e, quindi, anche degli spostamenti anche aerei dal mese di febbraio 2020 ha impattato in maniera disastrosa sull’attività dei vettori, dei passeggeri e, quindi, sulle società aeroportuali. Nello specifico della S.A.CAL gli aeroporti gestiti in concessione hanno registrato per l’aeroporto di Lamezia Terme una contrazione del traffico passeggeri rispetto al 2019 del 67,7%, per l’aeroporto di Reggio Calabria del 70,3% e per l’aeroporto di Crotone del 68,4%”. Un passaggio significativo della relazione è stato quello relativo all'aeroporto di Reggio Calabria classificato come categoria C. “Rimuovere tale Categoria – scrive Milone - è, l’unico modo per attrarre i principali vettori low cost europei sullo scalo di Reggio Calabria. Questa è la più importante iniziativa operativa da fare per rendere competitivo l’aeroporto”. Un passaggio che non è sfuggito al consigliere Piccioni: “Mi è sembrato di ascoltare la rappresentante del comune di Reggio e non di Lamezia” – ha affermato l'esponente della minoranza.

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Non è stato possibile tuttavia per i consiglieri ricevere risposta sui tanti rilievi avanzati in merito ad una relazione che con accenti diversi è stata definita insoddisfacente non solo dai rappresentanti dell'opposizione ma anche dalle rappresentanza sindacali presenti: Giuseppe Benanti (Usb) e Giovanni Andricciola (Ugl). In particolare proprio durante l'intervento della consigliera Lucia Cittadino che stava chiedendo lumi a Milone, la rappresentante del comune in Sacal ha lasciato i lavori per recarsi all'assemblea del Cda in programma oggi alle 11.30 per discutere il bilancio 2021 della partecipata. Uno sgarbo istituzionale che ha fatto andare su tutte le furie la minoranza. Il consigliere Eugenio Guarascio ha stigmatizzato il comportamento di Milone e del sindaco Paolo Mascaro che “avrebbe potuto chiederle di trattenersi in aula” avanzando forti dubbi sul mantenimento di Milone nel Cda. Dure critiche sono arrivate anche da Mimmo Gianturco e Ruggero Pegna. Alla fine la minoranza ha presentato atto di indirizzo (primo firmatario Gianturco) per chiedere la revoca di Milone. L'atto è stato definito dal sindaco Paolo Mascaro e dal consigliere Giancarlo Nicotera  inammissibile dal punto di vista giuridico ma è stato messo ai voti ugualmente. Con 10 voti favorevoli e 12 contrari, l'atto è stato respinto.

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“A distanza oramai di oltre 3 mesi dalla ripresa del mandato amministrativo interrotto per lunghi 10 mesi a seguito del ricorso elettorale, presa ulteriore cognizione della situazione economica ed amministrativa in cui versa il nostro Comune, ribadisco ancora, certo che sarà accolto, l'appello formulato nel febbraio 2020 al senso di responsabilità di tutto il Consiglio affinché, con unita di intenti, si possa scrivere una nuova pagina per la nostra città che sia di armonioso sviluppo e positivo progresso verso la creazione di una Lamezia bella, accogliente e solidale”.  Con queste parole il sindaco Paolo Mascaro ha introdotto le linee programmatiche 2020-2025 nel corso della seduta odierna del Consiglio comunale. “Occorre considerare che la nostra città – ha proseguito Mascaro -, pur invidiabile ed invidiata per la sua ubicazione e per le naturali risorse di cui dispone, ad oggi appare ancora frustrata e con grande difficoltà a fronteggiare le quotidiane esigenze nel mentre deve saper programmare prospettive di sviluppo che la possano condurre a divenire territorio guida e faro dell’intera Regione”. 

Per il primo cittadino “la creazione di una nuova Lamezia, oggi particolarmente possibile potendosi utilizzare in pieno le risorse del P.N.R.R. e comunque lo slancio che deriva dal dover reagire a situazioni di criticità, ha bisogno della valorizzazione piena di tutto il capitale umano presente e delle relative competenze e ciò per darle un futuro, farla ripartire e costruire nuove opportunità di lavoro per i nostri giovani e di sviluppo per le nostre imprese”. Il sindaco ha presentato così nelle 37 pagine delle linee programmatiche le caratteristiche che Lamezia dovrà assumere entro il 2025 e per raggiungere tali risultati sono stati stilati 12 obiettivi di azione da raggiungere nel triennio 2022/2025: società partecipate; tutela e sviluppo agro alimentare; lavoro, formazione professionale, commercio, sviluppo economico, diritti sociali, famiglia ed istruzione, sanità, trasporti ed infrastrutture, difesa dell’ambiente e protezione civile, assetto e sviluppo del territorio, politiche giovanili e sport, valorizzazione beni ed attività culturali e promozione turistica, legalità, ordine pubblico e sicurezza, riorganizzazione ed innovazione servizi istituzionali e generali gestione economica e finanziaria e del patrimonio.

Bruno Mirante

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