Lamezia, concluso progetto “Ciak...un processo simulato per evitare un vero processo” all’istituto Ardito don Bosco

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Lamezia Terme - Con la simulazione di un processo penale minorile, l’I.C. Ardito don Bosco conclude, per l’anno scolastico in corso, il progetto “Ciak...un processo simulato per evitare un vero processo”. Questo progetto, ideato dal Presidente Luciano Trovato e promosso dall'associazione Ciak Formazione e Legalità, viene attuato in Calabria e in altre Regioni d'Italia, con la collaborazione di diversi Tribunali ordinari e minorili, delle Camere Minorili e ha avuto, negli anni passati, il prezioso contributo della Fondazione Carical e dell'Associazione Nazionale Magistrati.

“Tale percorso di educazione e sensibilizzazione alla legalità, è diventato un’importante  consuetudine per gli alunni della scuola secondaria di 1° grado Ardito, che si misurano con un’attività che unisce l’aspetto teatrale alla riflessione sulla legalità – spiegano dall’istituto - Hanno aderito al progetto gli alunni delle classi seconde, sezioni A, B, C, H coordinati  dalla referente del progetto prof.ssa Valentina Greco e dal supporto delle prof.sse Valentina Amendola, Donatella Froio, Caterina Vigliaturo e del prof. Tommaso Cozzitorto. I copioni scelti dai docenti sono stati due, “La tavernetta”, nel quale vengono affrontate tematiche pesanti e attuali quali bullismo, cyberbullismo, revenge porn e sexting; e “La maschera” che affronta il tema della discriminazione non solo razziale ma anche dei disabili da parte di minori che sono apparentemente rispettosi delle regole ma che, in realtà, sono cinici aguzzini. I ragazzi hanno vissuto con molta serietà, empatia e maturità questa esperienza che ha permesso loro di fare profonde riflessioni durante tutte le tappe dell’attività progettuale. Infatti, l’azione educativa dei docenti ha trovato un validissimo supporto nella competenza legale dell’avvocato Nicolina Perri e nei risvolti psicologici con la dottoressa Sabina D’Alessandro. L’emozionante performance è stata apprezzata anche dai numerosi genitori presenti in tribunale nelle due giornate di simulazione”. La dirigente Margherita Primavera, esprime la propria soddisfazione sull’esito del progetto, che “è da anni ormai parte integrante dell’Offerta formativa della scuola secondaria Ardito, per il valore educativo e l’importante ricaduta sociale che permette ai ragazzi di approcciarsi con le Istituzioni dello Stato e, al contempo, riflettere sui risvolti penali di alcuni comportamenti che vengono spesso sottovalutati e considerati semplici ‘scherzi’”.

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