Lamezia, la cerimonia di dedicazione della Chiesa San Benedetto in un bagno di folla - VIDEO

dedicazione-250319.jpg

Lamezia Terme - “Questo luogo è segno del Mistero della Chiesa, tempio santo costruito con pietre vive. Qui il povero trovi misericordia, l’oppresso ottenga libertà vera, e ogni uomo goda della dignità dei tuoi figli, finché tutti giungiamo alla gioia piena della Santa Gerusalemme del Cielo”. È la preghiera che il segretario di Stato cardinale Pietro Parolin recita all’inizio del rito di dedicazione con l’unzione con il Sacro Crisma dell’altare e della nuova chiesa di San Benedetto, gremita fino all’inverosimile. 

“Questa chiesa, che fungerà da Concattedrale per la città e per la Diocesi di Lamezia Terme, è anche il cuore di un complesso di strutture ecclesiali che nel loro insieme dicono un’ambizione: esprimere pienamente il senso della missione cristiana in questo territorio. È un’aspirazione buona, impegnativa, che si realizzerà nella misura in cui questi spazi, queste pietre, questi manufatti d’arte, saranno vissuti come uno strumento - dice il cardinale Parolin nella sua lunga omelia  - per l’incontro col Signore nella sua parola e nei suoi sacramenti, e per la preghiera, il servizio, la carità, l’accoglienza e la fraternità. Spazi sacri in questo senso perché segnati dalla presenza e dalla logica di Dio, per la quale ciascuno è chiamato a diventare protagonista del Vangelo e non a restare gregario”. 

VIDEO

Parolin, a cui prima della Messa sono state consegnate simbolicamente le chiavi della nuova chiesa, si sofferma sul significato profondo che hanno gli edifici di culto: “Le chiese ci riportano per la loro stessa consistenza spazio-temporale alla verità centrale della nostra Fede, cioè all’incarnazione del Signore, mistero annunziato a Maria e realizzato nella Storia non senza il suo personale contributo per il bene di tutti”. Quindi l’invito del cardinale a “perseverare nella testimonianza dei valori umani e cristiani così profondamente radicati nella Fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione”.

Parolin arriva puntuale a un evento dalla portata storica per la comunità lametina e non solo. Il cardinale viene subito circondato dall’affetto di una marea umana di fedeli. Che ascoltano anche con molto interesse la presentazione dell’opera fatta, prima della funzione di apertura della porta, dal suo stesso progettista: l’architetto Paolo Portoghesi. “È una chiesa realizzata in gran parte in metallo. Un omaggio alle diverse materie, che in diversi tempi, hanno celebrato la gloria della Creazione La pietra anzitutto: Cristo è pietra angolare della Chiesa. E, dopo la pietra, tante altre materie celebrano la bellezza della Creazione: l’acqua e il vetro hanno contribuito in modo determinante. L’acciaio arriva, se vogliamo, di buon ultimo, perché la sua tecnica è stata sviluppata in tempi moderni, ma sicuramente ha diritto anche lui a entrare in questa serie di materie che appunto rappresentano la gloria della Creazione. Prima di tutto, l’acciaio è un simbolo di fortezza, che è uno dei sette doni dello Spirito Santo. D’altronde, la Chiesa ha sempre accettato l’innovazione quando questa è stata al suo servizio” spiega Portoghesi. Che infine rimarca come “questo edificio non è opera di un singolo, ma di un gruppo di persone che hanno lavorato insieme, anche con fiducia e con estrema celerità. Questa chiesa è nata per la volontà di un pastore, un vescovo il quale si è impegnato profondamente, dando un contributo determinante”. 

Presente alla cerimonia, a rappresentare la “reinsediata” terna commissariale, Rosario Fusaro con la fascia tricolore.  

Altare-concattedrale4-250319_d0c79.jpg

Ad animare la celebrazione la Corale Diocesana “Benedetto XVI” e l’Orchestra Diocesana dirette dal Maestro Sara Saladino e accompagnate dall’organo del Maestro Diego Apa. Cantori e orchestra hanno interpretato una serie di brani composti appositamente per l’occasione dal Maestro don Maurizio Lieggi, in primis l’inno della dedicazione “Chiesa, dimora del Signore”, eseguito all’apertura delle porte. A seguire, tutti i vari riti della dedicazione sono stati scanditi dalle antifone create da Lieggi: l’aspersione con “Su di voi verserò acqua pura”, la deposizione delle sacre reliquie con “Santi di Dio”, l’unzione dell’altare con “Ecco la dimora di Dio con gli uomini”, l’incensazione e l’illuminazione con “Presso l’altare” e “Gerusalemme, città di Dio”.

Giuseppe Maviglia

Altare-concattedrale2-250319.jpg

Altare-concattedrale1-250319.jpg

Concattedrale-foto-dedic2-250319.jpg

concattedrale-foto-dedic1-250319.jpg

Concattedrale-foto-dedic-250319.jpg

dedicazione2-250319.jpg

Concattedrale4-250319_c9ef8.jpg

dedicazione-chiesa-san-benedetto-25032019-7.jpg

inaug-conc-2029111.jpg

foto-concattedrale-20191.jpg

foto-2019-5concattedrale.jpg

Concattedrale1-250319.jpg

Concattedrale-250319.jpg

dedicazione-chiesa-san-benedetto-25032019-1.jpg

dedicazione-chiesa-san-benedetto-25032019.jpg

Concattedrale3-250319.jpg

dedicazione-chiesa-san-benedetto-25032019-3.jpg

dedicazione-chiesa-san-benedetto-25032019-francobolli.jpg

dedicazione-chiesa-san-benedetto-25032019-6.jpg

dedicazione-chiesa-san-benedetto-25032019-coro.jpg

Concattedrale2-250319.jpg

concattedrale-gente-20191.jpg

Concattedrale-dedicazione-250319.jpg

Dedicazione-concattedrale-250319.jpg

Dedicazione-Concattedrale1-250319.jpg

Dedicazione-concattedrale2-250319.jpg

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA