Lamezia: oggi al teatro Umberto il ricordo del soldato Giuseppe Mastroianni

 

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Lamezia Terme, 21 gennaio – Oggi alle ore 17.00, dalla sede del Teatro Umberto sarà trasmessa una voce dal passato: chiede di non essere dimenticata;  ci invita a riflettere sul perché tra noi concittadini, all'orgoglio ha fatto spazio piano l'indifferenza e la dimenticanza. Questa voce racconta di non avere mai lottato senza la paura di dover morire, ma confessa di avere trovato la forza d’animo nell’amore sconfinato per la Patria… lo stesso ideale che portò molti giovani, senza distinzione di casta, ad arruolarsi all'inno "Viva l'Italia". L’atto di eroismo di Giuseppe Mastroianni, classe 1885, numero di matricola 152,soldato del 162° Reggimento fanteria, avviene in un teatro di guerra sul fronte macedone ove i reparti italiani sono oggetto di intensissimi attacchi da parte delle forze tedesche. Su quel fronte si trova la “quota 1050”, Macedonia-Serbia, contro la quale la massa di fuoco è particolarmente intensa e continua. In questo teatro di guerra “La Domenica del Corriere”*(n.35,2-9 settembre 1917) mette in risalto l’eroismo del soldato di Nicastro come verrà immortalato dallo scultore Vincenzo Jerace che propone nel 1917 al Comune di Nicastro di eternare quell’episodio nel Monumento ai caduti che sarà realizzato nel 1924. Riconosciuto il valore militare con medaglia d’argento, Mastroianni ritorna nella sua umile dimora, e muore nel 1958. La sua casa di semplice contadino è ancora intatta su una collinetta nella Difesa di Contrada Annunziata, i cui familiari e residenti chiedono dal 2008 di titolare a lui la strada che dal bivio della Madonna della Spina sale per la Contrada Guerrieri Serra.  Per la patria lottò contribuendo a costruire il futuro per quelli che sarebbero venuti dopo di lui. Ma il suo ricordo, insieme a quello dei caduti della Grande Guerra, ha preso la via dell’oblio. Da qui la volontà,invece, di salvare la memoria.

Particolarmente incoraggiata dalla presidente della provincia Wanda Ferro, l’iniziativa di sabato vuole ricordare Giuseppe Mastroianni mettendo in luce gli ideali e i valori più profondi del popolo di Lamezia che partecipò agli eventi mondiali nella ricerca corale della libertà e unità dell’Italia. E’ questo un fattore che ha richiamato la condivisone del Comune di Lamezia Terme e dall’Associazione “Andare oltre” che, attraverso il suo presidente Francesco Mastroianni, ha scelto di sostenere l’appello che nel mio semplice ruolo di consigliere comunale lanciai dopo avere appreso con stupore la storia del Fante. La volontà espressa dai familiari e residenti della contrada aveva un fondamento oggettivo che andava riconosciuto. Da qui è nata l’urgenza di far conoscere alla città una storia che gli appartiene fin dalle sue radici e che in questa fase di barcollamento dei valori appare davvero preziosa recuperare. Per merito della coralità di intenti, è spuntata l’occasione di un confronto pieno di interesse storico e affetti sinceri a cui prenderà parte anche il Prefetto di Catanzaro. Per ricordare una fase e una generazione di uomini che a partire da Elvidio Borelli, che merita di essere conosciuta dalle generazioni di lametini più giovani. Questo intento sarà coralmente rappresentato dalla classe quinta dell’ Istituto “Tommaso Maria Fusco”, che allieterà con il flauto dolce il ricordo di un Italia “unica e indivisibile”.

* “La Domenica del Corriere”(n.35,2-9 settembre 1917) nell’articolo si legge: “I nostri piccoli fanti ritornano nella riscossa gettando nella lotta tutto l’anelito dell’anima loro,e dopo un’azione  lunga e accanita,si slanciano come leoni contro la posizione che i tedeschi hanno preparato a difesa e strappare al nemico vittoria completa. Fra gli italiani che avanzano all’attacco il soldato Giuseppe Mastroianni, da Nicastro, impareggiabile esempio di ardimento,nell’assalto delle linee nemiche è primo fra i suoi compagni. Sui monti che i superbi fanti d’Italia percorrono,le artiglierie tedesche,rovesciano migliaia di proiettili e martellano colle mitragliatrici. Sui fianchi aridi dell’aspro gibbo,che si squarciano tra percussioni cupe,tra lampi di fuoco,nubi di fumo e di polvere,la divisione italiana intrepida progredisce in avanti. Una scheggia di granata nemica tronca un braccio al soldato Mastroianni,che ammirevole per forza d’animo,rivolgendosi ai compagni,mostra loro il monco arto sanguinolento,esclamando: ‘Viva l’Italia!compagni coraggio! Avanti tutti,avanti sempre!’ E il forte calabrese,dolente solo di dover abbandonare la lotta,si rovescia al suolo.”.

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