Lamezia, Polo Einaudi a teatro per lo spettacolo “Leviatano

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Lamezia Terme "- Il 28 novembre 2025 gli alunni delle tre classi del triennio del Polo Tecnico Professionale “Luigi Einaudi” di Lamezia Terme hanno partecipato allo spettacolo teatrale “Leviatano”, presso il Teatro Grandinetti Comunale di Lamezia Terme, nell’ambito della rassegna “Vacantiandu Fest” diretta da Nico Morelli ed Ercole Palmieri" è quanto si legge in una nota.

"L’evento - spiegano - si inserisce in una serie di iniziative volte ad avvicinare gli studenti ai molteplici linguaggi della scena contemporanea, con un focus particolare sulla drammaturgia odierna. Lo spettacolo, firmato dall’autore Riccardo Tabilio e diretto da Marco Di Stefano, vede in scena gli attori Giulio Forges Davanzati, Alessia Sorbello e Andrea Trovato. “Leviatano” prende spunto dalla surreale vicenda, realmente accaduta, di McArthur Wheeler, l’uomo che nel 1995 tentò di rapinare due banche a volto scoperto, convinto che il succo di limone spalmato sul viso lo rendesse invisibile alle telecamere".

"Attraverso un racconto incisivo e un linguaggio diretto, la compagnia non si limita a narrare i fatti, ma coinvolge il pubblico in un’indagine partecipata su temi cruciali e attualissimi: l’incompetenza, la percezione delle proprie capacità, l’autoinganno e il sottile confine tra stupidità e creatività. La professoressa Giovanna Villella, tra i docenti accompagnatori, ha spiegato: “Il lavoro esplora il rapporto tra l’individuo e una società che spesso lo lascia indietro, toccando anche le derive del rischio, dell’azzardo e della disperazione. Centrale nella drammaturgia è il riferimento all’“effetto Dunning-Kruger”, il paradosso psicologico per cui chi è incompetente tende a sopravvalutare le proprie abilità. Uno dei punti di forza dello spettacolo è la sua dimensione interattiva e frontale: gli attori dialogano apertamente con la platea, sfidando e coinvolgendo gli spettatori nel gioco teatrale. A completare l’esperienza, la colonna sonora eseguita dal vivo dagli stessi interpreti, che si rivelano anche abili cantanti, proponendo brani rock anni Novanta che caricano la scena di energia ed enfatizzano la potenza emotiva del racconto. Il risultato è un’opera rapida, intelligente e profondamente comunicativa, capace di parlare ai giovani con il loro stesso vocabolario e di trasformare un episodio di cronaca assurda in un’esperienza collettiva vibrante, partecipata e sorprendentemente attuale”.

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