Recuperato grosso esemplare di Caretta Caretta a largo stretto di Messina

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Brancaleone (Reggio Calabria) - Il personale del Centro Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone nella tarda serata di lunedì 11 giugno 2018 è stato coinvolto dalla Capitaneria di Porto di Messina in un recupero definito “davvero eccezionale”. Un grosso esemplare maschio di tartaruga marina Caretta caretta, del peso di oltre 90 kg e una lunghezza complessiva di 1,5 mt circa, si trovava alla deriva nelle acque a largo di Torre Faro, nello stretto di Messina.

 “L’animale mostrava galleggiamento ed evidenti difficoltà di immersione, l’ho seguito per mezz’ora per assicurarmi che avesse realmente bisogno di aiuto” questo quanto riferiva il diportista ai marinari della Guardia Costiera, che immediatamente si attivavano per il soccorso e contattavano i responsabili del CRTM Brancaleone per intervenire. Gli stessi, partivano tempestivamente dal versante calabrese per raggiungere il capoluogo siciliano e recuperare l’animale in breve tempo. “Nonostante le dimensioni davvero notevoli e le difficoltà nella gestione del recupero di un esemplare così grande e selvatico, il personale della Capitaneria di Porto di Messina non ha esitato un attimo ad applicare tutto il protocollo di messa in sicurezza dell’animale in attesa del nostro arrivo, e questo per noi è importantissimo, perché permette di ridurre al minimo le fonti di stress e agevolare le cure ad un animale che versa già in condizioni critiche” afferma Tania IL Grande, del CRTM Brancaleone, intervenuta sul posto per soccorrere l’animale assieme al responsabile Filippo Armonio.

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Nazzareno, così è stato battezzato l’esemplare in onore al Comandante della Capitaneria di Porto di Messina, Nazzareno Laganà. La grossa tartaruga si trova adesso ricoverata presso il CRTM Brancaleone ed è già stata sottoposta ai primi accertamenti del caso, che hanno riscontrato la presenza di una ferita lacero-contusa sul carapace, difficoltà nell’immersione sicuramente dovuta alla presenza di plastica nello stomaco, e nelle prossime ore sarà sottoposta ad ulteriori indagini diagnostiche approfondite grazie alla preziosa collaborazione del Prof. Antonio Di Bello (DMV Università di Bari), medico veterinario e docente universitario altamente specializzato nella cura di questi animali marini.

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