Lamezia, vescovo Schillaci: "Arrivato qui con umiltà. Sono a casa" - VIDEO

vescovo-saluta-fedeli-20191.jpg

Lamezia Terme - Si è insediato ufficialmente con la “presa di possesso” della Cattedra, il nuovo vescovo di Lamezia Terme monsignor Giuseppe Schillaci. L’insediamento è arrivato al termine della celebrazione dell’ordinazione episcopale, presieduta dall’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina, dai vescovi consacranti, monsignor Luigi Antonio Cantafora, amministratore apostolico della Diocesi di Lamezia Terme e predecessore di monsignor Schillaci, e dal presidente della Conferenza episcopale calabra, Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace.

VIDEO

Monsignor Giuseppe Schillaci è nato ad Adrano (Catania) 61 anni fa: prima di essere nominato da Papa Francesco vescovo di Lamezia Terme lo scorso 3 maggio, il presule è stato rettore del seminario arcivescovile di Catania. In una lettera ai fedeli di Lamezia Terme, monsignor Schillaci ha scritto: “Arrivo da voi con umiltà, con timore e tremore”. E, ai giovani lametini dice: “I giovani sono il futuro, bisogna avere fiducia in loro, stare con loro e incoraggiarli. Da parte nostra, che siamo più avanti, bisogna dargli una bella testimonianza”.

Il suo primo discorso alla città: "Non solo mi sento, ma sono a casa"

"É con lo sguardo di Gesù Cristo - ha detto il nuovo vescovo di Lamezia Terme nel suo discorso a termine della concelebrazione di ordinazione episcopale - che dovremmo provare a guardare la nostra storia, tutta la nostra umanità. Lasciamoci raggiungere da questo sguardo, il Suo, per guardare in Lui, con Lui, per Lui… Siamo suoi discepoli e come tali vogliamo prima di tutto pensarci; avviciniamoci a Cristo, per seguirlo ed imparare da Lui. È il Vangelo che bisogna ascoltare; è con il Vangelo che occorre misurarsi - ha aggiunto presule - ed è con il Vangelo che bisogna fare i conti, non per scoraggiarsi, ma al contrario per ritrovare freschezza, energia, entusiasmo".

“La Sposa è qui - ha detto ancora - Lamezia Terme, alla quale ho detto il mio sì! Attenzione: il Sì è di Dio, di Gesù Cristo, lo Sposo. In questo grande Sì il mio piccolo sì. L’ho detto a tutte le comunità, le parrocchie, i gruppi, le associazioni e i movimenti, i giovani, gli anziani, le famiglie, a tutti, fedeli e non, cristiani e non, credenti e non credenti, nessuno escluso…di questa porzione di Popolo di Dio che è la Chiesa di Lamezia; ho detto soprattutto il mio sì a voi cari presbiteri, preziosi collaboratori del vescovo ea voi diaconi, a voi religiosi e religiose. A tutti voi dico anche il mio grazie! Alla sposa dico grazie! Penso a tutti quelli che sono presenti, ma anche a coloro che non sono qui!”.

“Don Alfio Conti - ricorda - un prete del mio paese di nascita, Adrano, maestro elementare, fine musicista e compositore, scomparso recentemente (23 settembre 2017), in uno dei suoi canti scriveva: “Come un pellegrino, forestiero in questo mondo, ho imparato a fare della Chiesa la mia casa”. La Chiesa, ci ricorda il Concilio Vat. II°, deve sempre misurarsi con la sua indole escatologica, così come ogni cristiano. La Chiesa è la mia, la nostra, casa, con la consapevolezza, però, che non abbiamo quaggiù una dimora stabile per non correre il pericolo di mondanizzarci. È vero che ho dovuto lasciare, e lasciare non è mai facile, tuttavia dove c’è una comunità che guarda come Cristo, che ascolta, che serve, che ringrazia, c’è la Chiesa, la nostra casa! Come Cristo così anche la Chiesa! (cfr. LG 8). Se questa è la Chiesa, permettetemi di esprimermi, con molta semplicità, carissimi fratelli e sorelle della Chiesa che è in Lamezia, non solo mi sento, ma sono a Casa!”. Queste le sue parole a termine del suo primo discorso alla città in occasione della concelebrazione di ordinazione episcopale. Oggi, domenica 7 luglio, alle 11 il nuovo Vescovo presiederà la prima celebrazione eucaristica.

commissari-al-saluto-vescovo-2019.jpgLa triade commissariale durante l'incontro tra autorità civili e militari e il nuovo Vescovo

DONO-PASTORALE-VESCOVO.jpg

© RIPRODUZIONE RISERVATA