“No al DDL Valditara, sì ai percorsi educativi contro la violenza di genere”: Lo Moro, Serratore e Masi presentano mozione

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Lamezia Terme - "Il ritiro del disegno di legge Valditara in discussione in Parlamento e la difesa delle azioni educative di prevenzione della violenza di genere" è l’obiettivo della mozione presentata in data 19 novembre dai consiglieri comunali Lo Moro, Serratore e Masi.

L’articolata mozione, evidenziano in una nota “richiama innanzitutto i riferimenti normativi nazionali e internazionali, dalla Convenzione di Istanbul, ratificata dall’Italia nel 2013, alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica del 2011, che riconoscono il ruolo centrale dell’educazione nel contrasto alla violenza di genere e individuano il percorso a cui ciascuno Stato dovrebbe conformarsi. Nel merito, poi, si ribadisce l’importanza dell’educazione al rispetto, alla parità e alla prevenzione della violenza di genere, chiedendo con fermezza che il Consiglio comunale assuma una posizione netta contro l’impostazione avanzata dal Ministro, ritenuta inadeguata rispetto alle reali esigenze educative e al lavoro culturale necessario per contrastare la violenza sulle donne”.

La richiesta formulata è chiara "la proposta del Ministro deve essere ritirata". Solo così, sostengono i consiglieri “potremo difendere e rafforzare percorsi educativi già consolidati, tutelare l’autonomia delle scuole e promuovere un’azione culturale coerente con i principi sanciti dalle norme nazionali e internazionali. La mozione presuppone una consapevolezza: la prevenzione non si fa nell’emergenza, si fa con la cultura. Si fa nelle scuole, nelle famiglie, negli spazi pubblici. Si fa parlando ai ragazzi e alle ragazze di rispetto, di libertà, di autodeterminazione. Si fa smontando, giorno dopo giorno, i modelli tossici della mascolinità che alimentano il dominio e lo scontro invece del dialogo e della responsabilità. Nel testo presentato dai consiglieri si ricorda che esistono già molti progetti educativi validi  e che le scuole, quando sono sostenute, diventano davvero il primo presidio contro la violenza. Ma serve continuità, serve volontà politica, serve una comunità che non si volta dall’altra parte mentre il DDL Valditara, togliendo strumenti e autorevolezza alla scuola pubblica, produrrebbe un aumento delle diseguaglianze territoriali e sociali a discapito delle scuole e dei territori con maggiori difficoltà, dei minori e più in generale delle persone in situazioni di disagio”.

Per questo i firmatari propongono al Consiglio Comunale “di sostenere i percorsi educativi già in atto e promuoverne di nuovi, valorizzare il lavoro delle associazioni e dei centri antiviolenza, aderire a iniziative regionali e nazionali, rafforzare una rete territoriale che sappia parlare ai giovani con autorevolezza e autenticità. Non basta indignarsi di fronte alla violenza, bisogna prevenirla trasformando la cultura. Educare al rispetto significa creare libertà e creare libertà significa proteggere le donne e proteggere le donne significa cambiare la società. Lamezia Terme ha bisogno di compiere un passo in questa direzione. Un passo che, per essere efficace, deve diventare cammino condiviso, impegno quotidiano, scelta politica permanente. Perché una città che educa al rispetto è una città che salva vite. E per fare questo non servono leggi che attaccano l’autonomia e la libertà di insegnamento ma norme che rispettino e riconoscono l’autorevolezza del corpo insegnante e il ruolo della scuola pubblica in campi in cui la famiglia può non essere sufficiente”.

“Contro il DDL Valditara – concludono Serratore, Masi e Lo Moro - c’è nel Paese una vasta mobilitazione. Quello che si chiede è di esprimere la totale contrarietà e il ritiro della proposta e di inoltrare la delibera del Consiglio comunale alle Istituzioni sovraordinate e ai Dirigenti scolastici del territorio perché sentano il sostegno e rafforzino la loro determinazione nell’affrontare temi così urgenti e delicati”.

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