
Crotone - Nelle province di Crotone e Milano, i Carabinieri del Comando Provinciale di Crotone, hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, su richiesta di questa Procura della Repubblica, nei confronti di 7 persone. Sono tutti gravemente indiziate, a vario titolo, in ordine a reati di procurata inosservanza della pena ex art. 390 CP – aggravati dal fine di agevolare l’attività dell’associazione ‘ndranghetistica denominata locale di Cirò. In particolare, per 5 degli indagati è stata emessa la misura della custodia cautelare in carcere e per altri 2 quella degli arresti domiciliari.
La complessa e impegnativa attività investigativa, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e delegata ai militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Crotone, ha permesso di disvelare e ricostruire una rete di fiancheggiatori che, a vario titolo, in concorso tra di loro, si sono resi responsabili, da luglio a novembre 2024, di aver curato, con il fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa del locale di Cirò, la latitanza di due sodali del Locale di ‘ndrangheta di Cirò S.C. (43enne) e A. A. (52enne), entrambi di Cirò Marina, in modo tale da determinare la sottrazione di essi all’esecuzione della pena residua a loro comminata, rispettivamente di 3 anni 25 e giorni di reclusione e di 5 anni e 11 mesi di reclusione, con Sentenza emessa il 24 settembre 2021, dalla Corte di Appello di Catanzaro Sez. I., divenuta irrevocabile a seguito del pronunciamento della Corte di Cassazione, in quanto riconosciuti colpevoli di associazione per delinquere di stampo mafioso, nell’ambito della storica operazione denominata “Stige”.
Le condotte contestate alle persone colpite da provvedimento sono state quelle di aver dato appoggio logistico, consegnando anche SIM telefoniche appositamente attivate e a loro intestate, al fine di favorire la latitanza delle persone colpite da provvedimento definitivo di carcerazione in modo da eludere le investigazioni e le ricerche della PG operante. Il procedimento - si ricorda - pende nella fase delle indagini preliminari e la ricostruzione degli accadimenti penalmente rilevanti sin qui effettuata è limitata al profilo cautelare, con salvezza di ogni deduzione difensiva, acquisita nel contraddittorio delle parti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

