Conflenti - La comunità di Conflenti ha reso omaggio ai 100 anni di Antonio Andrea Paola. È stato un momento semplice, autentico e carico di emozione quello vissuto a Conflenti in occasione dei cento anni del signor Paola, storico concittadino che ha raggiunto l’importante traguardo del secolo di vita. La ricorrenza è stata celebrata con un pranzo al ristorante, in un clima conviviale e familiare, alla presenza del Sindaco Emilio Francesco D’Assisi e del Vicesindaco Federico Gallo, che hanno voluto portare personalmente gli auguri dell’Amministrazione comunale e dell’intera comunità.
Un incontro sentito - è detto in una nota - lontano dalla formalità delle cerimonie ufficiali, ma proprio per questo ancora più sincero, nel segno dell’affetto e della riconoscenza verso un uomo che, con la sua storia personale, rappresenta una parte importante della memoria di Conflenti. Durante il pranzo è stata consegnata al centenario la targa ricordo, con la quale il Comune ha espresso la propria profonda stima per l’esempio di dignità, saggezza e tenacia testimoniato in cento anni di vita.
Nato a Conflenti il 30 novembre 1925, Paola Antonio Andrea ha attraversato un secolo di grandi cambiamenti restando sempre profondamente legato alle proprie radici. Da sempre appassionato e instancabile suonatore di organetto, ancora oggi, con sorprendente lucidità e vitalità, ha voluto regalare ai presenti alcuni brani della tradizione popolare, allietando il pranzo tra applausi, sorrisi e momenti di autentica commozione. Un gesto spontaneo che ha reso l’incontro ancora più speciale, trasformandolo in una vera festa del cuore, fatta di ricordi, musica e condivisione. “È stato emozionante vedere come, a cento anni, riesca ancora a trasmettere energia e passione attraverso la musica”, hanno sottolineato con soddisfazione il Sindaco D’Assisi e il Vicesindaco Gallo.
La giornata di festa si è conclusa in un clima di grande partecipazione, con l’abbraccio di familiari, amici e istituzioni attorno al centenario, simbolo di una comunità che sa riconoscere e valorizzare le proprie radici. Conflenti, ancora una volta, ha dimostrato che "la vera ricchezza di un paese risiede nella sua gente e nella memoria viva di chi ha saputo attraversare un secolo con forza, umiltà e amore per la propria terra".
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