Lamezia, Grandinetti critico con affidamento parcheggi in aeroporto: "Alla Sacal gestione monarchica"

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Lamezia Terme - "La recente aggiudicazione ventennale, da oltre 89 milioni di euro, del progetto per la progettazione, costruzione e gestione dei parcheggi dell’aeroporto di Lamezia Terme con un unico concorrente partecipante solleva interrogativi profondi sulla governance della Sacal e sul ruolo degli enti pubblici soci, a cominciare dal Comune di Lamezia Terme". E' quanto afferma l'ingegnere Francesco Grandinetti del Pd che prosegue: " Il bando, al quale si è presentato solo il raggruppamento guidato da Apcoa, colosso europeo della sosta, è stato aggiudicato secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Ma la sostanza non cambia: una risorsa strategica, che per vent’anni determinerà entrate, servizi e ricadute occupazionali, è stata affidata senza che i soci pubblici – e in primis la città che ospita l’aeroporto – abbiano potuto esprimersi in modo reale e trasparente".

Da troppo tempo Sacal è guidata da un amministratore unico, il dottor Franchini. Quella che doveva essere una soluzione “provvisoria” dopo la soppressione del Consiglio di Amministrazione, decisa tre anni fa dalla Regione, è diventata un assetto consolidato che di fatto sottrae agli enti soci, come il Comune di Lamezia  il diritto “statutario” di essere membro del CDA  e quindi di partecipare alle scelte strategiche. Questo assetto dell'amministratore unico  non solo riduce il controllo democratico, ma crea l’impressione di una gestione “monarchica”, dove le decisioni, anche le più importanti e di lungo periodo,  vengono prese da un solo uomo, sostenuto da equilibri politici che sfuggono al confronto pubblico. È un vulnus che non può continuare".

"Da imprenditore, non posso non evidenziare anche il merito economico della scelta: la concessione non appare a mio parere  conveniente per la stessa Sacal, che rinuncia a una gestione diretta potenzialmente più remunerativa e a incassi giornalieri di contante che così sparirebbero. . Ma soprattutto lascia ai margini la città. A Lamezia opera una società pubblica di servizi, la Multiservizi, che possiede le competenze per occuparsi anche di parcheggi e viabilità. Un suo coinvolgimento avrebbe garantito occupazione e ricadute economiche dirette sul territorio, mantenendo in Calabria un valore aggiunto importante. Ci vuole davvero tanto a capirlo? Le risorse economiche generate da un’infrastruttura strategica come l’aeroporto dovrebbero alimentare il lavoro e lo sviluppo della città che lo ospita, non disperdersi altrove. Non possiamo accettare che Lamezia Terme venga sempre considerata terra di conquista". 

"Sono certo che il sindaco Mario Murone, al contrario di quanto fatto dal suo predecessore, prenderà in considerazione seriamente le tante mie lamentele sulla necessità di ripristinare un Consiglio di Amministrazione. Non si tratta di una battaglia di parte, oltretutto   l’attuale amministrazione, come la precedente, è di centrodestra e quindi il suo rappresentante in seno al CDA sarebbe una propria espressione di continuità politica con l’assetto attuale della Regione Calabria,  ma di garantire una governance trasparente e condivisa. Un CdA con rappresentanti dei soci pubblici, Comune in primis, saprebbe valutare con più attenzione scelte come quella appena compiuta e orientare Sacal non solo alla gestione dell’aeroporto, ma anche alla ricaduta economica e occupazionale sulla comunità lametina e calabrese senza oltretutto destare sospetti sul modus operandi".

"In conclusione, il parcheggio da 89 milioni è un caso emblematico: non si può continuare a decidere senza confronto, sottraendo la principale infrastruttura della Calabria al controllo democratico dei territori. L’aeroporto non è solo una porta d’accesso: è un motore di sviluppo che deve tornare a generare ricchezza e lavoro per la città che lo ospita - conclude Grandinetti".

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