Gizzeria - Nei giorni scorsi a Gizzeria borgo storico vi è stata la presentazione del libro di Filippo D'Andrea, “Mons. Francesco Maiolo. Sacerdozio, Cultura, Carità. Tra solidità della Tradizione e prudenza nell'innovazione” (Graficheditore). Dopo i cordiali saluti del Presidente del Consiglio Comunale Saverio Maida, promotore del convegno insieme a Camillo Trapuzzano, dell'editrice Nella Fragale, del parroco padre Elcio vi è stata la relazione su “Don Maiolo a Gizzeria” di Camillo Trapuzzano, valente storico locale che ha innanzitutto rivolto un sentito ringraziamento all’autore del libro, Filippo D’Andrea, per il prezioso contributo offerto. Ha poi evidenziato come l’opera ripercorre con profondità e sensibilità la figura di Monsignor Francesco Maiolo, sacerdote attivo a Gizzeria tra il 1938 e il 1946, in un periodo segnato da guerra, povertà e profondi mutamenti sociali. In quegli anni difficili. Ha sottolineato Trapuzzano che “Don Maiolo si distinse per il suo impegno pastorale e umano, offrendo conforto ai bisognosi, difendendo la dignità dei più fragili e promuovendo una fede vissuta come resistenza morale. Il libro restituisce alla comunità una testimonianza preziosa di dedizione, spiritualità e coraggio civile”.
L'autore Filippo D'Andrea ha tracciato la figura di don Maiolo con completezza, rilevando la sua esemplarità pastorale, l'altro spessore culturale testimoniato di pubblicazioni, tra le quali “La Chiesa e i lavoratori”, omaggiata all'autore da Giovanni Caruso, neurologo, ma il suo gioiello di carità è stata la fondazione della Casa di Carità “San Tarcisio”, proprio a Gizzeria e poi trasferita, con la nomina di Maiolo a parroco e vicario generale della diocesi di Nicastro ora Lamezia Terme, alla Cattedrale. Una figura che aveva un forte senso della Tradizione ma anche un'attenzione, pur se prudente, verso la novità del Concilio Ecumenico Vaticano II. Tante testimonianze, raccolte da Filippo D'Andrea e pubblicate in altri suoi due volumi precedenti su don Maiolo, ricordano le sue commoventi omelie sulla Madonna, una conoscenza ed una devozione profonde verso la figura di san Francesco di Paola. La sua celebrazione della messa ad un anno della tragedia della Fiumarella, il treno precipitato dal ponte all'antivigilia di Natale del 1961, con la morte di 71 passeggeri soprattutto giovani studenti, è stata indimenticabile. Gli orfani accolti nella sua Casa di Carità sono stati a centinaia e a Gizzeria, ed alcuni hanno raccontato, al margine del convegno, con le lacrime agli occhi il loro ricordo di don Maiolo.
Filippo D'Andrea, dopo aver scoperto la targa sulla sua casa natia a Cortale nel contesto del convegno di presentazione dello stesso volume svolto l'anno scorso, ha proposto al comune di Gizzeria una targa ricordo in memoria della presenza carismatica del fondatore, proprio nel 1944 della Casa di Carità in concerto con quella del beato don Francesco Mottola, di cui era strettissimo amico e confratello in seminario. Un rapporto fraterno testimoniato anche da ben 17 lettere firmate dal Beato di Tropea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA