Taverna - Torna puntuale, a Villaggio Mancuso, l’appuntamento estivo con la musica d’autore. Sulla terrazza del Martina Sport, il pubblico ha seguito l’esibizione del duo Gianfranco Monterosso e Franco Nocera, quest’ultimo componente del noto complesso “I Camaleonti”. Ogni anno, in agosto, l’incantevole scenario naturale della Sila catanzarese si anima di luci, note e suoni, grazie alle iniziative promosse dagli operatori locali attivi nell’organizzazione di eventi.
Uno spazio di primo piano - raccontano in una nota - viene riservato, tradizionalmente, alla figura eclettica di Gianfranco Monterosso, maestro catanzarese, musicista per passione, molto apprezzato anche per le sue abilità canore. Nell’ edizione 2025, diretta Santo Paravati, è stato offerto agli spettatori un pomeriggio emozionante, scandito da brani cult della musica leggera italiana e internazionale, dai Camaleonti, ai Dick Dick, ad Adamo, e, poi, ancora I Nomadi, i Rolling Stones e un ricco repertorio di musica anni 70 e 80.
L’evento musicale si è connotato anche come momento culturale, grazie alla presenza della scrittrice lametina Antonietta Vincenzo, invitata sul palco dal maestro Monterosso per raccontare al pubblico il suo ultimo libro “Il carrozzone-vagabondando tra le righe”. Note e versi si sono alternati, in un connubio poetico e suggestivo, tra l’entusiasmo degli spettatori, che hanno manifestato apprezzamento per la riuscita manifestazione. Il regista Santo Paravati ha espresso lusinghieri apprezzamenti per le poesie declamate da Antonietta Vincenzo, e, in particolare, per la bellezza e la profondità del componimento “le maschere”.
“Ringrazio Gianfranco Monterosso e Franco Nocera - ha detto Antonietta Vincenzo - per avermi invitata a presentare il mio ultimo lavoro letterario, una raccolta di aforismi e poesie su tematiche universali, espresse però con leggerezza e ironia sottile, tipiche di chi affronta anche tempi impegnativi con un certo distacco, quasi sorvolando su cose e vicende. Questa raccolta è nata da una serie di conversazioni tenute con l’amico Franco Richichi, tra un caffè e l’altro, le volte che si riusciva a evadere dalla routinaria quotidianità; e a lui, che mi ha fatto da musa ispiratrice, è dedicato il libro”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA