Lamezia Terme - "Ci risiamo, con Decreto Dirigenziale n. 10296 del 14 Luglio 2025 del dipartimento ambiente, paesaggio e qualità urbana, della Regione Calabria è stato rilasciato in favore della Lamezia Multiservizi spa il provvedimento autorizzatorio unico regionale per il progetto di realizzazione della terza vasca della discarica pubblica di Lamezia Terme per rifiuti non pericolosi per un volume complessivo di rifiuti abbancabili pari a 192.500,00 mc, destinazione località Stretto, quello stesso sito dove già esistono 2 discariche piene a ridosso de vigneti di produzione DOC" è quanto afferma in una nota Gennarino Masi Consigliere comunale PD.
"Come sempre - prosegue - in nome dell’eterna emergenza in cui versa da decenni la Regione Calabria in materia di rifiuti, tutte le politiche ruotano attorno alla costruzione di grandi impianti a discapito di azioni tese a privilegiare la riduzione, la raccolta differenziata ed il riciclaggio dei rifiuti. Il tutto è avvenuto con l’aggravante che nessuno strumento di partecipazione e di condivisione è stato attivato al fine di coinvolgere i cittadini, le associazioni ambientaliste, i sindacati ed il consiglio comunale. Per l’ex governatore Occhiuto, oggi ricandidato, la vocazione socioeconomica ed il ruolo regionale della nostra città sono quelli di immondezzaio della Calabria".
"Il territorio lametino - sottolinea Masi - sta da tempo pagando un prezzo molto alto. Non solo di vite umane (assassinio dei netturbini Tramonte e Cristiano), ma anche con la presenza di due discariche pubbliche ed una privata, dell’impianto di selezione ex Daneco, di un inceneritore, della discarica abusiva del fiume Bagni, in corso di bonifica e di una serie di imprese situate nell’area industriale ex SIR che trattano rifiuti speciali e non. La realizzazione di una terza vasca per circa 200.000 mc viola tutte le normative (europea, italiana e regionale) che impongono l’obiettivo primario di “discariche zero” e di riciclo dei rifiuti. Appare poco serio che la realizzazione della 3^ vasca venga subordinata all’acquisizione della valutazione dell’analisi di rischio ex d.lgs. n. 36/2002 attestante l’esclusione della provenienza della contaminazione da parte degli invasi esistenti; e che l’inizio dei lavori può avvenire, previa presa d’atto, a cura dell’autorità competenze, dell’acquisizione delle risultanze della valutazione di rischio e dell’esclusione della provenienza della contaminazione (superamenti delle CSC dei valori di “ferro” e “manganese” nella matrice sotterranea) da parte degli invasi esistenti. Lamezia con la presenza di innumerevoli siti ambientali ha già dato".
"E’ giunto il momento - aggiunge - che altri territori restituiscano i vantaggi ottenuti quando hanno conferito i loro rifiuti nelle tre discariche del lametino costruite con la previsione di durare almeno 20 anni ciascuna ed esaurite invece ognuna in pochi anni con la spazzatura proveniente da ogni parte della regione. Lamezia ha raggiunto una soglia di oltre il 65% della raccolta differenziata. Non c’è, pertanto, assolutamente necessità di costruire una nuova discarica. Ricordiamo, inoltre, che in località stretto, vicinissimo al sito della realizzazione della 3^ vasca, ci sono diverse falde di acqua potabile che servono Lamezia, oltre a due fiumi. Costruire oggi una nuova discarica, dopo avere abbancato in quelle esaurite altri 200.000 mc circa, significa esporre il sito al rischio di inquinamento delle falde acquifere e inquinare l’aria con i fetori dei rifiuti. Una nuova discarica attirerebbe stormi di volatili (gabbiano, corvi, colombacci ecc…) che oltre a devastare l’ambiente sono vettori di malattie infettive trasmissibili all’uomo ed agli animali. Inoltre, gli stormi di volatili rappresentano un serio rischio anche per i voli aerei".
"Il tutto ha poi un impatto fortemente negativo per il settore agricolo considerato che nella zona vi sono aziende di eccellenza con prodotti di altissima qualità, anche DOC, IGT e IGP, conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo. Inoltre, nelle vicinanze è stato realizzato il nuovo palazzetto dello sport del comune di Lamezia Terme, costato parecchi milioni di euro, dotato di un sistema di copertura tecnologicamente all’avanguardia fatto di cuscini gonfiabili che rischierebbe di subire dei danni dai volatili attratti dalla discarica. Il territorio lametino nel campo dei rifiuti ha già ampiamente dato, non può essere ulteriormente sacrificato senza che la Regione faccia prima una accurata istruttoria per scegliere dove allocare nuovi rifiuti. Chiediamo, pertanto, alla Regione di rivedere la propria posizione. Chiediamo al sindaco di Lamezia Terme di non essere complice di programmi di devastazione del territorio. Dopo 30 anni di mistificazioni, con le discariche, che dovevano durare 20 anni ciascuna, riempite di rifiuti ad ogni emergenza, Lamezia non può tornare ad essere il mondezzaio dell’intera regione. Non permetteremo che l’operazione della 3^ vasca in località Stretto vada avanti e siamo pronti a mettere in atto ogni iniziativa di mobilitazione e protesta per impedire ulteriori scempi del nostro territorio e rischi per la salute dei cittadini e per l’economia della piana".
© RIPRODUZIONE RISERVATA