Lamezia, Arena (Pd) su Multiservizi: trovare partner privato che possa gestire società

gianni-arena-sacal.jpgLamezia Terme - “La necessità di un partner privato per la Multiservizi l'avevo paventato anche io all'indomani dell'acquisizione delle quote da sviluppo Italia. Anzi, per la verità l’operazione di acquisizione delle quote da Sviluppo Italia, che voleva cedere le sue partecipazioni in giro per l’Italia, e la successiva vendita l’avevamo studiata e stabilita prima. L'idea originaria era quella di acquisire le quote da sviluppo Italia, rinnovare i servizi in scadenza, bandire la gara, trovare un socio privato forte e autorevole e riconsegnare al comune le somme spese per l'acquisizione della società così come dicevo in mio intervento su un quotidiano locale il 14/12/2006”. Esordisce così Gianni Arena, già consigliere di amministrazione della Lamezia Multiservizi nella prima amministrazione Speranza.

“L’amministrazione comunale - continua l’avvocato Arena - scelse anche Deadala Spa quale advisor incaricato di programmare la messa sul mercato di parte delle quote sociali che aveva poi allacciato contatti con grandi società del nord Italia come la Hera di Bologna ma anche grosse società locali, quali la Sorical, che avevano mostrato interessate all’acquisto delle quote sociali. Poi, nell’attesa di preparazione del bando di gara, il debito del comune nei confronti della società iniziava a divenire sostanzioso ed in più, in quel periodo, oltre alla imminente crisi e il conseguente taglio dei trasferimenti statali ai comuni, si iniziava a dibattere in città sulla necessita di ingrandire la discarica di località stretto che rappresentava l'unica fonte di guadagno reale della società. Ricordo infatti ai più distratti, che per anni, il costo dei servizi pagati dal comune alla società erano di gran lunga fuori mercato! Per non gravare sulle tasche dei cittadini, che per circa quindici anni hanno corrisposto sempre le stesse imposte, le meno care della regione, si era deciso infatti di non adeguare i costi dei servizi effettuati per conto del comune che venivano resi a prezzi di molto inferiore rispetto a quelli di mercato. Tutto ciò, prosegue l'ex consigliere, si poteva fare perché il guadagno proveniente dalla gestione della discarica copriva anche il costo degli altri servizi resi. Ovviamente, tale situazione, già nota a noi amministratori dell’epoca per averla ereditata, doveva essere aggiustata per favorire l'ingresso del privato ma, come dicevo, una serie di circostanze sfavorevoli, resero vani ogni tentativo di bandire la gara. Deadala dopo aver conseguito e consegnato al comune il risultato di una ricerca di mercato, avvisò l’amministrazione, prosegue l’ex consigliere, sul possibile esito negativo della gara visto che nessun privato avrebbe trovato conveniente spendere due milioni di euro per acquisire il 41% (il rimanente 8% era dei piccoli comuni) di una società che sarebbe rimasta senza discarica da li a breve e con i contratti di servizio assolutamente fuori mercato. Detto questo, precisando che l’idea della privatizzazione di Luigi Muraca era anche quella dell’amministrazione dell’epoca, convengo con lui sulla necessità di tutelare la società ed i lavoratori e magari trovare un partner privato che possa gestire la Multiservizi e rilanciarne l'attività, anche se tale possibilità, allo stato, mi sembra alquanto difficile per le difficoltà economiche in cui versa la società e per via di un mercato che non si fida più degli enti pubblici considerati quali i peggiori partner con cui fare business”.

“Questo però - prosegue Arena - non deve essere motivo di “svalutazione” patrimoniale della società che ha ancora un “core business” di altissimo livello ed ancora inespresso che deve essere rilanciato sul mercato dei servizi per rendere eventualmente appetibile l’acquisizione di parte della società a soggetti privati. Per tale motivo ritengo che si debba fare il possibile per cercare di mantenere il patrimonio sociale inalterato, evitando, nel caso in cui l'amministrazione Mascaro decidesse di metterla sul mercato, che i privati acquisiscano parte delle quote sociali a prezzi stracciati. Nel caso in cui si decidesse invece di lasciare la società in house invito gli amministratori, dall’alto della loro grande e riconosciuta professionalità, a fare uno grande sforzo per salvare un patrimonio della città, che sebbene in crisi di liquidità, ha un valore di risorse umane, di know how e di potenzialità inespresse che devono essere tirate fuori per portare la società in acque più placide. Del resto, anche senza i proventi della discarica, dopo qualche esercizio chiuso in negativo, il bilancio del 2014 ha registrato un leggero attivo. Questo per dire che se la società viene gestita in maniera adeguata ed accorta, cosa che gli attuali amministratori sono in grado di fare, l’azienda può essere certamente rilanciata. Noi siamo disponibili, conclude l’esponente del Pd lametino a collaborare con il management della società per trovare soluzioni valide per la ripresa dell’attività aziendale e per mantenere il livello occupazionale raggiunto. Solo per stimolare la discussione, dare un contributo senza passare per grande scienziato, visto che sicuramente gli amministratori ci avranno già pensato, si potrebbe valutare l’eventuale acquisizione di nuovi servizi o il conseguimento di servizi interi come nel caso della pubblica illuminazione che è ancora diviso a metà fra il comune e la società, il potenziamento di altri servizi come l’incremento della raccolta differenziata al fine di acquisire ed aumentare le premialità regionali, la gestione remunerativa della nuova isola ecologica di località Rotoli da porre anche al servizio dei paesi del comprensorio e magari monetizzare, per far cassa, alcuni servizi resi fino in maniera gratuita alla cittadinanza, la quale, a sua volta, deve comprendere che in momenti come questo, per quanto possibile, bisogna aiutare la baracca e restituire al comune ed alla società ciò che per anni hanno risparmiato a seguito del contenimento delle tariffe”. “Sono convinto ed auspico - conclude Gianni Arena - che remando tutti dalla stessa parte la Multiservizi sarà messa al riparo da venti nefasti ed i posti di lavoro saranno mantenuti e poi incrementati”.

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