
Lamezia Terme, 5 ottobre – Il presidente dell’Ente Fiera Lamezia, Vincenzo Sirianni, interviene sulla querelle circa la futura collocazione dell'Enoteca regionale: in lizza, Lamezia e Crotone. Il caso sembrava essersi risolto più di un anno fa, quando l'allora assessore all'agricoltura Mario Pirillo aveva sgombrato il campo da ogni equivoco spendendo più volte parere circa la volontà dell'ex giunta regionale di collocare l'enoteca in questione in quel di Lamezia. Ora, invece, sembra che i crotonesi nella giunta di Scopelliti stiano virando il progetto verso la città pitagorica. Sul dissenso circa questa ipotesi si è già espresso il consigliere Pdl Mario Magno. Ora registriamo anche l'intervento del presidente dell'ente fiera lametino che dichiara come “un territorio come quello lametino , per la sua posizione geografica, è naturalmente destinato ad ospitare una struttura così di rilievo. Il campanile non ha nulla a che fare con una scelta che deve essere dettata dalla logica. Quella stessa che valuta Lamezia Terme perché al centro della Calabria, con uno svincolo autostradale, una stazione ferroviaria e l’aeroporto, a disposizione di quanti devono e vogliono raggiungere la nuova struttura. Inoltre, - prosegue - negli ultimi anni le manifestazioni realizzate, anche dall’Ente Fiera, riconosciute e patrocinate dal Ministero, fanno sì che quando si parla di vino e di olio, Lamezia abbia un ruolo di primo piano a livello nazionale. Tutto ciò senza nulla togliere alla qualità e alla professionalità di quanti lavorano nel settore in tutta la nostra regione”.
“Sono dell’avviso – specifica il presidente dell’Ente Fiera - che la battaglia vada fatta per ottenere, invece, infrastrutture capaci di collegare la Calabria nel proprio interno e con il resto del mondo. La difficoltà di raggiungere determinate zone della nostra regione non può inficiare il buon risultato di un progetto come quello legato all’Enoteca e all’Elaioteca, sarebbe l’ennesimo errore dettato da mero interesse di campanile. L’impegno invece deve essere indirizzato all’unione delle forze regionali convogliate alla realizzazione di una struttura capace di collegare le diverse e importanti esperienze che caratterizzano la Calabria del vino e dell’olio, al fine di essere un punto di riferimento per tutto il Mezzogiorno”.
Infine, l’interrogativo: “quale ragione deve sempre spingere ad una lotta che penalizza la nostra imprenditoria? Valorizziamo anche le capacità progettuali della nostra terra esaltando le qualità di un lavoro fatto insieme e la centralità di Lamezia Terme non può che fare di questa struttura un reale punto d’incontro perché tutto il settore possa confrontarsi, creare qualità e crescere”.
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