Lamezia Terme - Ultimi appelli al voto nelle piazze lametine prima del silenzio elettorale. Da piazza Italia, passando per piazza 5 Dicembre fino a corso Nicotera. Ieri e oggi i due candidati al ballottaggio si sono alternati tra comizi e speranze. Finale intenso e caloroso quello di Doris Lo Moro sul palco dell'isola pedonale davanti ad una folla entusiasta, la candidata a sindaco introdotta da Amalia Bruni ancora una volta a cementare l’unità del Pd e del centrosinistra ha parlato di “scelta consapevole di votare per Doris”. Sul palco anche un giovane del 1993, nato nel primo mandato della Lo Moro, “grato per quello che Doris ha fatto e per la visione di città che c’era e che ci sarà”. Sul palco altre giovani candidate elette, e non solo, delle liste a sostegno della candidata del centrosinistra.
E Doris Lo Moro non ha deluso le aspettative, parlando di vari temi: dal sociale, alla ripresa economica della città, ai diritti degli ultimi, fino alla tanto spinosa questione della sanità e dei disservizi. Senza tralasciare uno dei tempi della campagna elettorale come l’intromissione di “Gallucci nella campagna elettorale”, del quale appena “eletta sindaco chiamerò Battistini per farlo rimuovere”. Quindi, ha parlato di gestione del Comune in forma trasparente “a partire dai concorsi”.
Poi l’affondo verso Galati e il centrodestra “volevano colpire qualcuno come me che non aveva nessuna macchia quando facevo l’assessore alla Sanità. A me non mi hanno mai accusato di nulla, di droga o di altro”.
Lo Moro ha accennato allo sviluppo e alle potenzialità della classe imprenditoriale, all’asse Nucleo industriale-ferrovia-città. Alla cultura, alle periferie. “Abbiate fiducia in me, non credo che questo centrodestra possa fare del bene per la nostra città”.
A.C.
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