Lamezia, dopo 19 anni svolta nel processo sull’uccisione di Di Spena

aula-tribunale-general_f45cd_0732d_50ccb_6decd_d7ee9.jpg

Catanzaro - A distanza di 19 anni dal delitto, la svolta processuale con la richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura antimafia di Catanzaro per i presunti mandanti ed esecutori materiali dell'uccisione di Enzo Di Spena avvenuta il 6 novembre 2001.

Si potrebbe, dunque, aprire il processo per Vincenzo Torcasio 40 anni (difeso dall’avvocato Massimo Mosca); Antonio Villella 44 anni (difeso dall’avvocato Antonio Larussa), e Pasquale Torcasio 40 anni (difeso dagli avvocati Francesco Gambardella e Gianluca Careri), ritenuti dalla Dda i responsabili della morte di Di Spena: Torcasio (insieme allo zio Nino Torcasio, ucciso nell’ambito della guerra di mafia a marzo del 2002) in qualità di mandante, mentre Villella e Pasquale Torcasio (insieme a Domenico Zagami, ucciso nella guerra di mafia alla vigilia di ferragosto del 2004) come esecutori materiali.

Di Spena fu ucciso di sera mentre ritornava a casa colpito da diversi proiettili di una pistola calibro 45 esplosi da una persona con il volto coperto. L'uomo fu trasportato in ospedale ma morì successivamente nel corso di un intervento chirurgico. Le indagini si indirizzarono subito sulla pista mafiosa anche per via delle modalità tipiche di un agguato e in particolare si focalizzarono su un episodio che coinvolse Di Spena e Vincenzo Torcasio. Per motivi forse di carattere personale, ci fu un acceso diverbio fra i due e Di Spena colpì ripetutamente Torcasio. Una sorta di affronto che avrebbe portato i Torcasio alla decisione estrema di uccidere Di Spena, anche per affermare - secondo l'accusa - un pieno controllo del territorio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA