Traffico droga: arresti e sequestri tra Torino, Milano, Reggio e Catania

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Torino - Facevano capo alle famiglia Agresta e Assisi, attive nella provincia di Torino, con interessi in Italia e all’estero (Spagna e Brasile), i presunti esponenti della 'ndrangheta arrestati in Piemonte. L’indagine è stata avviata nel 2016 dalle compagnie dei carabinieri di Torino e Chivasso e ha consentito di ricostruire l’organigramma delle due cosche locali. Gli inquirenti sono riusciti a tracciare i canali di approvvigionamento degli stupefacenti: l'hashish era importato tramite la rotta spagnola, la cocaina attraverso i porti del nord Europa. 

Sono stati individuati i componenti di due distinte organizzazioni specializzate nel traffico e smercio delle sostanze illegali, entrambe controllate dalla ‘ndrangheta e collocate a Volpiano e nella zona nord della città di Torino, con base operativa nel quartiere di Barriera Milano. Durante l’indagine sono stati catturati tre latitanti, tutti componenti della famiglia Assisi: Pasquale, bloccato in un appartamento con attico nel centro di Torino; Nicola e Patrick, inseriti nell’elenco dei latitanti 'pericolosi' e localizzati lo scorso 8 luglio in appartamenti di lusso a San Paolo del Brasile. L’operazione ha portato nel tempo al sequestro di circa 80 kg di sostanza stupefacente, denaro contante per circa 50 mila euro e intestazioni fittizie di beni mobili, immobili e quote societarie. Fra i soggetti individuati dalla Guardia di finanza figurano due persone riconducibili alla cosca locale di Volpiano, tre 'prestanome' e un commercialista. Tutti avrebbero collaborato per reinvestire parte dei proventi derivanti dal traffico di droga in attività economiche a Settimo Torinese e Volpiano (slot machine, torrefazione, centro scommesse, palestra).

I militari hanno notificato a Torino, Reggio Calabria, Milano e Catania 70 misure di custodia cautelare per associazione mafiosa e traffico internazionale di droga. In sei sono anche accusati di riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Sequestrati beni, conti correnti e quote societarie. I provvedimenti sono stati emessi dal gip su richiesta della Dda. Nell'operazione sono stati impegnati 400 militari.

 

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