Lamezia, "Eccellenze Italiane" fa tappa in città: tra premiati Anton Giulio Grande e Amalia Bruni

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Lamezia Terme – Ha fatto tappa anche a Lamezia il tour di “Eccellenze Italiane”, un’occasione per raccontare e raccontarsi, un modo per trasmettere valore e regalare la propria esperienza, un progetto editoriale di storytelling quello di “Eccellenze Italiane” legato alle storie umane e imprenditoriali di successo del nostro paese. L'evento è stato organizzato in collaborazione con la Camera di Commercio Catanzaro, Canon e l'Unipegaso Lamezia che con la sua sede ha contribuito all'organizzazione della manifestazione". 

Nello specifico, nella tappa lametina, i protagonisti sono stati la ricercatrice Amalia Bruni, lo stilista Anton Giulio Grande e gli “antichi tessitori” Luigi Tassone e Gennaro Santillo. A loro infatti sono andati i premi di “Eccellenze Italiane”. A condurre l’evento il giornalista e storyteller Pietro Muscari, che ha intrattenuto con momenti di riflessione e storie reali le quarte e quinte classi degli istituti lametini e i numeri ospiti. I ragazzi, infatti, hanno avuto la possibilità di interagire, attraverso delle domande ai protagonisti della giornata e porre questioni importanti come il futuro della Calabria, dei giovani, la possibilità di realizzarsi in una terra difficile e loro speranze per il futuro.

Ad aprire l’evento, l’esibizione in musica degli alunni dell’Istituto Campanella. Ad introdurre ogni protagonista, una scheda video che ha riassunto la loro vita e la loro carriera fino al raggiungimento dell’eccellenza. Eccellenza femminile della nostra città la ricercatrice Amalia Bruni, che è riuscita “con la sua caparbietà – come afferma Muscari presentandola – pur partendo dal sud, è un punto di riferimento oggi in Italia e a livello mondiale, che dalla sua terra continua la sua ricerca e che è riuscita a dare il nome di Nicastro, ad una sua scoperta, “la nicastrina”. Ma Amalia Bruni rivolgendosi alla platea esordisce affermando che “non è una ricetta che vi racconto, per arrivare al successo, perché ogni storia è qualcosa di personale, quello che mi ha distinta è la caparbietà e l’andare oltre a chi mi diceva ‘ma chi te lo fa fare, tanto qui non riusciamo a fare niente. Io, caparbia, ho portato avanti il lavoro di ricerca fino alla nascita, qui a Lamezia, del centro regionale di Neurogenetica, questo centro voluto e spinto da Rita Levi Montalcini che fu la madrina dell’inaugurazione nel 1997”. Le motivazioni della premiazione sono state: "Punto di riferimento mondiale nel campo della ricerca neurologica, ha creato un presidio di eccellenza per lo studio delle demenze degenerative riconosciuto come uno dei più importanti e qualificati di sempre".

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Altro protagonista della giornata, lo stilista Anton Giulio Grande. Anche lui come la Bruni ha raccontato la sua storia, partendo dagli esordi tra i banchi dell’Istituto Classico di Lamezia, fino ai successi che l’hanno consacrato nel mondo della moda e, rivolgendosi ai ragazzi ha evidenziato che “dalla Calabria porto con me sempre tanto e mi sento privilegiato di essere nato qui, perché ho fatto un percorso difficile che mi ha portato ad avere questa forte voglia di riscatto, ambizione e caparbietà che sono caratteristiche tipiche di noi calabresi. Solo che queste – aggiunge - dovremmo utilizzarle non per farci la guerra tra di noi, con quella invidia subdola che non porta a nulla, ma dovremmo utilizzarle per realizzare noi stessi ed essere protagonisti della propria vita ma anche di quella degli altri”. Il premio per "Eccellenze Italiane" va ad Anton Giulio Grande per: "Mirabile creatore di abiti che esprimono passionalità, mistero e seduzione, coniuga sapientemente tradizione ed innovazione e reinterpreta il più alto senso del made in Italy".

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Da Catanzaro arrivano due giovani eccellenze Luigi Tassone e Gennaro Santillo, che scommettono sulla sfida “antichi tessitori”, ad accomunarli l’amore per la sartoria e per il design, da un lato Gennaro Santillo, con un background stilistico, dall’altro Luigi Tassone fondatore di realtà hi-tech, con la passione continua di ricerca di materiali, colori e linee architettoniche. E nel raccontare il loro connubio vincente Luigi Tassone afferma: “Una delle cose che ho capito è che bisogna conoscere le varie individualità delle persone – aggiunge – non è vero che siamo tutti uguali, anzi, per fortuna siamo tutti molto diversi. L’incontro con Gennaro è stato quel tassello che ha fatto sì che chiudesse un cerchio e per cui il progetto ‘Antichi Tessitori’ è nato con le migliori aspettative”.  Per loro la motivazione del premio è: "Le passioni di una vita trasferite in un progetto ambizioso che individua nelle ricchezze delle tradizioni il punto di partenza per la creazione di abiti innovativi con un design sartoriale visionario e unico".

Antonia Butera

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