Lamezia, Chiara Mastroianni (Pd): "Diritti, equità e lotta alla violenza di genere per una città a misura di donna libera"

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Lamezia Terme - “Una città a misura di donna libera”, è l’auspicio di Chiara Mastroianni, candidata come consigliera comunale alle prossime elezioni amministrative col Partito Democratico, nella coalizione di centrosinistra guidata da Doris Lo Moro. “La passione per le battaglie di equità e giustizia - rende noto la candidata - risale agli anni della mia militanza nella Sinistra Giovanile, quando ero una giovane studentessa universitaria, e non si è mai spenta dentro di me. Sono assistente sociale e laureata in Scienze Politiche con una tesi sulla storia del femminismo nell’Italia Repubblicana. Il femminismo non è un locale esclusivo con la selezione all'ingresso. È anzitutto un percorso di consapevolezza che per poter diventare collettivo deve prima essere individuale”.

Per Mastroianni “chi ha ruoli pubblici e di rappresentanza non può evitarla questa consapevolezza, perché dal ruolo che le donne hanno e avranno anche in politica dipendono le scelte che determineranno l'assetto sociale dei prossimi decenni. Ecco perché è così importante che più donne si interessino alla politica, ne facciano parte, la arricchiscano e ne definiscano le scelte: Doris Lo Moro ha lavorato per la formazione di liste da cui venga fuori un gruppo consiliare composto da donne valide perché possiamo fare di più, non abbiamo retaggi culturali e non abbiamo padroni da servire. A Lamezia Terme 62 donne hanno trovato la forza di denunciare le violenze subite nel 2024. Sono numeri che fanno male ma che ci dicono pure che le donne stanno prendendo coscienza dei propri diritti e scelgono di non restare in silenzio. Ma occorre fare di più: per contrastare la violenza di genere serve un progetto educativo e sociale che parta dalle scuole, coinvolga la comunità e combatta stereotipi e culture che legittimano l’abuso”.

Fondamentale, quindi, sostiene ancora la candidata nella lista Pd “è l’uso di un linguaggio appropriato e inclusivo che non sia connivente con la cultura dello stupro e la sua normalizzazione che trova, da una parte, la certezza di poter agire seguendo schemi che non vengono messi in discussione, attraverso tradizioni, abitudini, esempi, dall’altra, l’interiorizzazione della misoginia che spinge tante donne a pensare di non valere più di un uomo o addirittura a colpevolizzare le altre donne. In questo quadro s’incunea la vittimizzazione secondaria, ovvero lo spostamento della responsabilità dall’autore della molestia, dell’abuso o dello stupro, sulla vittima, rea di non aver denunciato, di non aver colto i segnali, di essersela cercata. Come previsto dalle linee guida del nostro programma, sarà redatto il bilancio di genere per valutare l'impatto delle politiche dell’Ente sulla vita delle persone, sarà adottata la certificazione della parità di genere e verrà istituita la figura del Garante contro la violenza di genere che lavorerà di concerto con i CAV. Se vogliamo che l’economia riparta e che le donne siano libere, dobbiamo riconoscere il valore femminile nel mondo del lavoro. Una donna economicamente indipendente è una donna libera. E solo la libertà delle donne libera tutte e tutti”.

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