Catanzaro - All'esito delle verifiche svolte dalla Commissione "risultano in violazione del codice di autoregolamentazione tre candidature", ha comunicato Colosimo. Si tratta della candidatura "di Orlando Fazzolari, candidato al Consiglio regionale della Calabria per la lista 'Noi Moderati'" nei cui confronti il gip presso il Tribunale di Reggio Calabria ha disposto "il rinvio a giudizio per delitti contro la pubblica amministrazione che integrano la fattispecie di corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio e frode nelle pubbliche forniture - ha spiegato Colosimo - Il procedimento è attualmente pendente in fase dibattimentale innanzi al Tribunale di Reggio Calabria".
C'è inoltre "la candidatura di Filomena Greco, candidata al Consiglio regionale della Calabria per la lista 'Casa riformista per la Calabria-Italia Viva'" perché nei suoi confronti, ha continuato la presidente della Commissione Antimafia, "il Gup presso il Tribunale di Castrovillari ha disposto il rinvio a giudizio" per "il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente" e "per il reato di corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio. Il procedimento è attualmente pendente in fase dibattimentale, con trattazione unitaria, innanzi al Tribunale di Castrovillari". Infine dai controlli della Commissione è emersa in violazione del codice di autoregolamentazione la "candidatura di Orlandino Greco, candidato al Consiglio regionale della Calabria per la lista 'Lega per Salvini Calabria'": nei suoi confronti, ha riferito Colosimo, "il gip presso il Tribunale di Catanzaro ha disposto il rinvio a giudizio per il reato di corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio, aggravato dal metodo mafioso; per il reato di scambio elettorale politico-mafioso e per il reato di corruzione elettorale. Il procedimento è attualmente pendente in fase dibattimentale innanzi al Tribunale di Cosenza".
"Una gogna mediatica che ad ogni appuntamento elettorale si rinnova con scarso significato dal punto di vista concreto e che ha l'unica conseguenza di gettare in pasto alla pubblica indignazione personalità politiche che da anni -come nel mio caso- attendono la conclusione di inchieste che durano da troppo tempo". Così Filomena Greco, coordinatrice regionale della Calabria di Italia Viva e capolista a Cosenza per Casa Riformista per le elezioni regionali del 5 e 6 ottobre, commenta il suo inserimento nella lista degli impresentabili da parte della Commissione parlamentare antimafia."Della lotta ai clan - aggiunge - ho fatto una bandiera della mia azione politica e questi veleni non mi fermeranno.Siamo al paradosso per cui io chiedo il processo perché voglio che emerga la mia totale estraneità ai fatti contestati e in cambio mi ritrovo inquisita a tempo indeterminato.Nel frattempo la Cassazione derubrica il presunto eventuale reato da corruzione ad abuso di ufficio.Mi domando chi pagherà per i danni che questi metodi di lotta politica mi stanno procurando e domando se si deve restare a vita sotto inchiesta e quindi impossibilitati ad esprimersi politicamente e se tutto questo non rientri in una manovra per ribaltare le regole di un corretto gioco democratico.Questi veleni non fermeranno la mia azione politica che punta a riportare pulizia e correttezza ai vertici della Regione.Sono certa che la trappola degli impresentabili mi porterà ulteriori consensi perché l'elettorato è stanco di questi giochini".
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