Carito (vicesegretario PD Lamezia): “Ryanair e l’illusione dei grandi numeri, i calabresi meritano chiarezza”

sacal-aeroporto-foto-panoramica1-07252018-122253_6101d_17e52_b99e0_32603_f5781_5a1b8_72ea2_cda80_1b93a.jpg

Lamezia Terme - Francesco Carito, vicesegretario PD di Lamezia Terme, interviene in merito al recente annuncio Ryanair che, dichiara “avrebbe deciso di ‘scommettere’ sulla Calabria con 35 rotte, otto nuove destinazioni e un presunto investimento di 400 milioni di dollari. A completare il quadro, si parla di quattro aeromobili basati e di oltre 2.300 posti di lavoro locali generati. Numeri roboanti, che però meritano una seria analisi per evitare che l’ennesimo annuncio si trasformi in semplice propaganda politica”.

Per Carito “la presenza di quattro aeromobili basati viene presentata come un successo epocale. Ma la verità è che questo dato, di per sé, non porta alcun vantaggio sostanziale agli aeroporti calabresi. Gli aeromobili “basati” servono solo a garantire alcune partenze in prima mattinata o collegamenti diretti, senza determinare un reale impatto strutturale sul traffico aereo complessivo. In passato, senza alcuna base fissa di Ryanair, i nostri aeroporti sono comunque riusciti a sostenere volumi di passeggeri notevoli. Inoltre, nel corso del tempo altre compagnie hanno garantito partenze al mattino presto e ritorno in tarda serata senza che ciò fosse propinato ai cittadini come una prova di grandi "investimenti" in loco. A parte questo, l'annuncio fatto in concerto con Sacal e Occhiuto nasconde una pratica non proprio corretta: basare un aereo in Calabria, dal valore stimato di 100 milioni di dollari, per la compagnia irlandese significa "investire" una cifra pari al valore di mercato di quell'aereo dove è basato. Non serve essere esperti di aviazione commerciale per capire che, a conti fatti, questa affermazione non corrisponde al vero e che altro non è che una manipolazione dei fatti volta a ingigantire messaggi pubblicitari già abbondantemente esagerati. Investire 400 milioni di dollari in Calabria è ben altra cosa”.

Si dichiara ch, ricorda “l’obiettivo è arrivare a tre milioni di passeggeri. Ma si dimentica – o si finge di dimenticare – che negli anni passati la Calabria ha già superato quota 2,8 milioni di passeggeri, praticamente lo stesso risultato, e senza la necessità di un investimento da 400 milioni di dollari ("investimento" che, come spiegato, di fatto non esiste). Dove sarebbe allora la vera novità?”.

Secondo il vicesegretario PD di Lamezia “il dato più curioso riguarda i “2.300 posti di lavoro locali” che l’operazione dovrebbe garantire. Ma su cosa si basa questo calcolo? Quali sono i criteri utilizzati per arrivare a questa cifra? Non viene fornita alcuna spiegazione, nessuna analisi concreta: solo uno slogan utile a colpire l’opinione pubblica, ma privo di riscontri reali. Di fatto, a giudicare da simili messaggi di Ryanair fatti in giro per l'Europa, pare che questa stima sia basata su un vecchio e ormai obsoleto computo fatto dall'ACI (Airports Council International), che associa a determinati volumi di passeggeri un indotto economico, ivi inclusi i posti di lavoro. Si tratta di un parametro obsoleto, dalla stessa ACI rivisto al ribasso già alcuni anni fa (coincidenza, dopo che Ryanair l'ha diffuso a destra e a manca), e che per essere quantificato realmente necessita di determinate metodologie mai applicate in Calabria. Si tratta, di una cifra non verificabile e sulla quale serve molta cautela, anche perché gli aeroporti calabresi hanno tristi primati in tema di precariato e di anni e anni di false promesse sulle stabilizzazioni. Se questi posti di lavoro non si creano dove in primis i voli operano, allora dove dovrebbero essere creati?”.

Carito pone l’accento su un aspetto politico-istituzionale che, sostiene “non può essere taciuto: Occhiuto è un presidente dimissionario, che dovrebbe limitarsi al disbrigo degli affari correnti. In questo contesto, presentare annunci di tale portata non appare corretto: si tratta di comunicazioni dal forte impatto mediatico, che nulla hanno a che fare con l’ordinaria amministrazione e che finiscono per confondersi con la propaganda elettorale. È scorretto che, a pochi mesi dalle elezioni, si usino i mezzi e l’autorità della Regione per lanciare messaggi che sembrano più finalizzati a costruire consenso che a informare correttamente i cittadini. Per giunta, c'è poca chiarezza sugli accordi commerciali che stanno dietro l'incremento delle rotte, dato che Ryanair è nota per le sue politiche particolarmente stringenti sulle tassazioni, tant'è che di recente ha minacciato di tagliare un milione di posti dal mercato spagnolo proprio per non essere riuscita ad ottenere particolari sconti sulle tasse”.

Un altro aspetto critico - secondo Carito - riguarda la gestione di Sacal. Da anni “la società è affidata a un amministratore unico, il dottor Franchini: una soluzione che inizialmente avrebbe dovuto essere temporanea, introdotta dopo la soppressione del Consiglio di Amministrazione decisa dalla Regione, ma che di fatto si è trasformata in un assetto stabile. Questo modello ha escluso i soci pubblici – tra cui il Comune di Lamezia – dal diritto di essere rappresentati negli organi decisionali, privandoli della possibilità di incidere sulle scelte strategiche. Ne deriva una governance che appare poco trasparente, accentratissima, dove le decisioni vengono prese da una sola persona e non attraverso un confronto collegiale. Un’impostazione che non solo riduce il controllo democratico, ma alimenta la percezione di una gestione blindata e funzionale più agli equilibri politici che al bene del territorio”.

La domanda, a questo punto, sorge spontanea: “non sarà che siamo di fronte all’ennesima operazione di facciata, utile più a sostenere la campagna elettorale dell’astuto presidente dimissionario che a costruire un reale futuro per il trasporto aereo calabrese? Ancora una volta si gioca con i numeri, si promettono miracoli e si getta fumo negli occhi dei cittadini, senza affrontare i problemi veri: continuità territoriale, tariffe accessibili, servizi stabili e pianificazione a lungo termine. La Calabria non ha bisogno di proclami, ma di politiche serie e trasparenti per rendere i suoi aeroporti competitivi e garantire ai cittadini collegamenti degni di un territorio che merita sviluppo e dignità”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA