Movimento Lamezia Bene Comune: "Tre mesi senza assessori, città ferma per tatticismi di Mascaro"

comune-lamezia-bianco-2017_51619_275da_c8423_a0b51_43571_febfa_f85bd_33dec_00a60_cbc78_a444a_5e1fa_3121f.jpg

Lamezia Terme - "Può una grande città come Lamezia continuare a permettersi di non avere figure ben definite alla guida di due assessorati chiave per la vita della città, come le politiche sociali e la cultura e pubblica istruzione?". È quanto si chiedono dal Movimento Lamezia Bene Comune evidenziando che "sono trascorsi oltre tre mesi dalle dimissioni delle assessore Gargano e Bambara e tante questioni amministrative decisive per la città restano ferme  a causa dei giochi di palazzo di Mascaro per la sua  “operazione ricandidatura”, a causa di una maggioranza ormai inesistente  e di un centrodestra che a Lamezia non ha deciso cosa fare da grande. Ma non sono le guerre  interne del centrodestra pro e contro a Mascaro a preoccuparci. Ci preoccupa che  a pagare  purtroppo è la città, il mondo del terzo settore, dell’associazionismo culturale che da oltre tre mesi non ha nessuna figura di riferimento. Ci sono temi caldi, urgenze, attività ordinarie e straordinarie che richiedono figure istituzionali che possano seguire le pratiche ogni giorno. Probabilmente, in tutta Italia, in nessuna città delle  stesse dimensioni di Lamezia, un sindaco ricopre deleghe su deleghe e prosegue mesi e mesi con una giunta “monca” senza spiegare ai cittadini in maniera trasparente come stanno realmente le cose. Perché non viene completata la giunta? E’ mai possibile che gli equilibrismi e le strategie, per arrivare a fine mandato e tentare fino alla fine la ricandidatura, per il sindaco Mascaro siano prioritarie rispetto alla correttezza verso la città che lo ha votato e che merita una giunta nel pieno delle sue funzioni?".

"Bastano alcuni esempi - prosegue la nota del Movimento - per capire perché andare avanti per ancora mesi e mesi con due assessorati fondamentali “vacanti” è un serio  rischio per la città. Partiamo dalle politiche sociali. A fine mese la casa di riposo comunale “Bosco S. Antonio”  cesserà la sua attività, con i pochi ospiti rimasti e i dipendenti in una situazione di totale incertezza. Ferme sono le pratiche per i cosiddetti “progetti di vita” per i bambini e ragazzi con disabilità su cui il Comune è già stato condannato, nessuna figura di riferimento per quanto riguarda i finanziamenti ottenuti e che verranno, come quelli relativi alle attività per l’ inclusione scolastica e sociale dei bambini rom. Può una città come Lamezia affrontare questioni così delicate senza una regia alle politiche sociali? Per non parlare del mondo dell’associazionismo culturale lametino, che continua a lavorare con passione e impegno per il bene della città, senza punti di riferimento e senza interlocutori. Stiamo andando verso l’estate, il periodo più intenso di iniziative culturali e festival: il sindaco vuole lasciare questo mondo, che rappresenta una delle più grandi risorse della nostra città, brancolare nel buio tra  quotidiano ostruzionismo degli uffici e mancate risposte? Tanti cittadini che gratuitamente e con passione si impegnano per la città possono confermare che è questa la realtà quotidiana. Non possiamo non riconoscere come tanto Giorgia Gargano quanto Teresa Bambara abbiano rappresentato figure qualificate con cui il mondo del terzo settore e dell’associazionismo culturale in questi anni hanno potuto dialogare e confrontarsi. Oggi solo il vuoto. Almeno per una volta il sindaco Mascaro dimostri, non con le parole e la propaganda, di mettere al primo posto la città, metta da parte i tatticismi per la “sopravvivenza politica” e riporti la città in una condizione di normalità amministrativa".

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA