Il lametino Eugenio Iannella e l'arte della pizza, successo al campionato mondiale “Pizza Senza Frontiere"

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Lamezia Terme - Sigep 2025 di Rimini ha ospitato il campionato mondiale “Pizza Senza Frontiere-World Pizza Champion Games”, organizzato da Ristorazione italiana magazine. Tra le 17 categorie in gara, che spaziavano dalla pizza classica alle specialità più innovative, Eugenio Iannella originario di Lamezia Terne, titolare di una pizzeria a Castel Bolognese, si è distinto conquistando il secondo posto nella categoria pizza classica singola, diventando vicecampione del mondo. La pizza che ha permesso a Eugenio Iannella di raggiungere il podio, “La Speranza”, è un tributo ai sapori del territorio.

L’impasto, composto da farina di canapa, farina macinata a pietra del Molino Scodellino, farina 00, sale di Cervia, lievito madre e olio di Brisighella, ha richiesto 48 ore di maturazione con un’idratazione al 70%. Gli ingredienti del topping, selezionati con cura, comprendevano crema di piselli aromatizzata al limone, menta ed erba cipollina, stracciatella senza lattosio, broccoli saltati con aglio orsino, gocce di crema allo zafferano, acciughe del mar Adriatico, pinoli tostati di Cervia, pomodorini datterino e filetti di peperoncino. Oltre al secondo posto nella gara singola, Eugenio, insieme a Michael Domiziani, ha ottenuto l’undicesimo posto nella gara a quattro mani, un ulteriore riconoscimento per il suo impegno e la sua creatività. “Non mi sveglierò mai da questo sogno - ha detto - perché è vero, è tutto vero: sono diventato vicecampione del mondo della pizza, l’alimento più amato al mondo. Questo risultato rappresenta una vittoria per tutta la comunità di Castel Bolognese. Non ci avrei mai creduto, ma non ho mai smesso di sognare”.

Un progetto di inclusione sociale

Il prossimo maggio, Eugenio inaugurerà una nuova pizzeria che unirà ristorazione e solidarietà: l’80% del personale sarà composto da giovani con disabilità, offrendo loro dignità, competenze e una concreta opportunità per il futuro. "Ho scelto di seguire una strada diversa in un settore, quello della ristorazione - ha aggiunto - spesso caratterizzato da convenzioni e modelli predefiniti. La mia storia infatti va controcorrente e rappresenta un esempio d’innovazione, sfidando le norme per abbracciare un ideale di inclusione e valorizzazione delle diversità. Qui persone con varie disabilità entreranno a far parte dello staff, contribuendo a creare un ambiente accogliente e stimolante. Ma non si tratterà solo di un’attività ristorativa: nascerà anche un’accademia della pizza, dove la formazione e l’apprendimento diventeranno strumenti per costruire un futuro migliore. Ogni volta che parlo di progetti di inclusione lavorativa spero che non suscitino scalpore, perché l’idea che anche le persone con disabilità possano lavorare e contribuire attivamente alla società non dovrebbe essere vista come un evento eccezionale. Purtroppo nella nostra cultura le categorie cosiddette fragili sono spesso percepite come un peso, mentre in realtà possono rappresentare un valore aggiunto. Quando non si parlerà più di progetti di inclusione come casi virtuosi, allora si raggiungerà un traguardo fondamentale: l’abbattimento delle barriere e delle distinzioni, un avvicinamento che permetterà di riconoscere il valore di ogni individuo. Sono un Lametino e il mio prossimo progetto dell'inclusione lo vorrei fare a Lamezia Terme. Perché è il mio prossimo obiettivo".

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