Locri - Investire nei servizi educativi per la prima infanzia e nel sostegno alla genitorialità significa garantire ai bambini e alle bambine l'opportunità di sviluppare le proprie capacità, contrastando le disuguaglianze e la povertà educativa sin dai primi anni di vita. In questa prospettiva lavora "Il Buon Inizio. Crescere in una comunità educante che si prende cura", progetto selezionato dall'impresa sociale Con i Bambini nell'ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, coordinato da Save the Children, l'Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro. Oggi, in occasione della Giornata mondiale per i Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, sì è tenuto a Locri l'evento nazionale dal titolo "Il Buon Inizio: la responsabilità della comunità educante per il benessere di bambini e bambine" nel corso del quale sono stati presentati i risultati raggiunti nel primo anno di intervento sui territori di Moncalieri, Tivoli, Locri e San Luca e si è sviluppato un confronto su strategie comuni per garantire il benessere di bambini e bambine nei diversi ambiti di intervento del progetto - educativo, sociale e sanitario.
A Locri e San Luca il progetto è realizzato in collaborazione con gli Istituti comprensivi De Amicis-Maresca di Locri e San Luca-Bovalino, con i Comuni di San Luca e Locri e con l'associazione Civitas Solis. In Italia, nel 2021, il 15,2% dei bambini tra 0 e 2 anni, è scritto in una nota, ha frequentato un nido o altro servizio per l'infanzia. Se in Piemonte e Lazio, rispettivamente, un bambino su 7 (il 14,8%) e uno su 5 (19,3%) hanno frequentato un servizio educativo per la prima infanzia, in Calabria la proporzione scende a 1 su 20 (4,5%). Nella regione, infatti, solo il 26% dei Comuni offre servizi educativi per la prima infanzia, oltre il 30% in meno rispetto alla media nazionale (59,6%) e 8 e 10% in meno rispetto a Lazio (34,7%) e Piemonte (36,2). Degli oltre 190mila bambini e bambine nella fascia 0-2 che frequentano i servizi educativi per la prima infanzia in Italia, l'1% risiede in Calabria, il 7% in Piemonte e il 12% nel Lazio. Complessivamente, la spesa dei comuni per i servizi alla prima infanzia ammonta a oltre 1 miliardo e 300mila euro, con una spesa ogni 100 residenti nella fascia 0-2 anni pari a 1.043 euro. Esiste però una forte variabilità territoriale. Se, infatti, in Piemonte la spesa dei comuni ogni 100 residenti nella fascia 0-2 è in linea con la media nazionale (1.007 euro), il valore è molto più basso in Calabria (172 euro) e doppio nel Lazio (2.132 euro).
La carenza di offerta di servizi educativi per la prima infanzia, è scritto nella nota, potrebbe giustificare anche l'ampia presenza di "anticipatari" - vale a dire di bambini di età inferiore ai 3 anni iscritti alla scuola dell'infanzia - in alcune regioni del Paese, tra cui la Calabria, dove costituiscono il 7,5% dei circa 36mila bambini iscritti alla scuola dell'infanzia. Si tratta di un valore superiore alla media nazionale (4,5%) e tra i più alti a livello regionale. Il Buon Inizio è un progetto che ha coinvolto 3 regioni (Piemonte, Lazio e Calabria) e 5 territori (Moncalieri, Villa Adriana/Campolimpido, Locri e San Luca), in cui da oltre un anno si sta sperimentando un modello di intervento volto ad integrare gratuitamente l'offerta educativa di qualità per la fascia di età tra 0 e 6 anni e l'accesso ai servizi del territorio per le famiglie. Complessivamente sono stati attivati 3 servizi educativi integrativi per la fascia 0-3 anni, 1 ludoteca con attività educative per i bambini e le bambine da 0 a 6 anni, 1 servizio ludico-ricreativo per quelli dai 3 ai6 anni ad integrazione di un servizio preesistente. Nei primi 12 mesi di progetto, sono stati coinvolti circa 627 bambini e bambine con 467 genitori coinvolti.
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