Catanzaro - La valorizzazione del passato minerario e siderurgico della vallata dello Stilaro, è stata al centro di una conferenza stampa che si è svolta in Cittadella regionale alla presenza del presidente del Parco delle Serre, Alfonsino Grillo, e dei sindaci dei comuni di Mongiana, Bivongi, Pazzano, Stilo e Monasterace. “La Via del Ferro”, rappresenta un percorso volto ad esplorare e soprattutto a riscoprire anche in ottica turistica, quello che fu uno dei più grandi bacini minerari del Sud Italia. Le tracce del passato, infatti, sono ancora ben visibili sul territorio e danno forma a un itinerario suggestivo tra storia, paesaggi mozzafiato e archeologia industriale.
Tracce che restano nei dintorni del parco delle Serre, numerosi imbocchi di miniera, case operaie, depositi, discariche, ferriere, e fonderie. Sul territorio - è stato evidenziato durante la presentazione del progetto - rimangono molti toponimi, memorie delle attività industriali del passato. Come, per esempio, Bivongi che indica il luogo dove si temperava il ferro, o come Argentera chiaro riferimento all’antica miniera di argento. E poi Argalia luogo dove batteva il “maglio”; Fharcu per la presenza di miniere di calcopirite. E ancora, la fiumara Assi che in passato veniva chiamato anche “il fiume dell’argento”; Mulinu do fhurnu e Angra do Furnu per la presenza di forni fusori; “Argastili” nome greco di una officina; infine Forno nei pressi di Camini e lo stesso toponimo di Camini che indica la presenza di forni. "Vogliamo rappresentare – ha dichiarato Grillo – un viaggio storico e culturale che non riguarda soltanto quel territorio ma riguarda l’intera Calabria perché c’è un aspetto culturale, antropico e sociale che va studiato, perché dal momento storico rappresentato dalla chiusura della fabbrica di Mongiane, si sono sviluppati quei fenomeni che viviamo oggi e che penalizzano la Calabria e il Mezzogiorno, come l’emigrazione". Una iniziativa, quella intrapresa dal Parco delle Serre in sinergia con i comuni del territorio, lanciata suggello del ventennale dall'istituzione del parco. In rappresentanza della Regione, hanno portato i saluti, l'assessore alla Sviluppo economi o Attrattori culturali Rosario Varì e l'assessore all'agricoltura Gianluca Gallo. "E' importante recuperare una storia di industrializzazione che due secoli fa vedeva la Calabria assolutamente protagonista" - ha sostenuto Gallo. "Significa - ha aggiunto - dare un monito verso una consapevolezza e il recupero di un percorso che, attualizzato, può dare un impulso allo sviluppo turistico del territorio".
"Le Ferriere – ha sostenuto l'assessore Varì – hanno costituito per un periodo importante della storia di questo territorio un’occasione di sviluppo, di occupazione. Se noi pensiamo all’Italia pre-unitaria su questi territori, in Calabria durante il regno delle Due Sicilie avevamo il 72% di occupazione, in Lombardia e Piemonte era il 60%, a testimonianza di quello che rappresentavano le ferriere per il nostro territorio. Ora quel periodo non torna sicuramente più, però è opportuno ricordare, valorizzare questi esempi di archeologia industriale affinché possano costituire un motore di sviluppo per il territorio perché c’è un turismo culturale che può essere attratto, si possono sviluppare un artigianato, una innovazione tecnologica di qualità e valorizzare le aree interne, rispetto alle quali la Giunta regionale sta mettendo in campo numerose iniziative".
B. M.
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