Lamezia, 57enne muore aspettando il 118. La denuncia del TDM: "Non è più tollerabile"

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Lamezia Terme - "Colpito presumibilmente da infarto, un uomo di 57 anni è morto tra le braccia del figlio quindicenne mentre erano in attesa dell'ambulanza del 118, che però è arrivata dopo mezzora e, peraltro, senza medico a bordo". È accaduto  a Lamezia Terme. Non è più tollerabile che ciò avvenga e che nessuno ne porti la responsabilità". E' quanto affermano dopo l'accaduto Fiore Isabella e Felice Lentidoro del Tribunale dei diritti del malato, che proseguono: " Le forze politiche che governano questa sfortunata regione al di là del cordoglio alle famiglie, vittime della loro incuria, non sanno che altro fare. Eppure pare che non siano trascorsi cinque anni di governo e altrettanti non ne debbano passare, per individuare le criticità che stanno demolendo l'impianto sociale, da tempo sofferente, della sanità pubblica calabrese.  E non si tratta di avvicendare la gestione del sistema sanitario nazionale consegnando quello che ancora rimane di pubblico a quello privato a beneficio di coloro che possono, "fregandosene" di coloro che non ce la fanno".

"Lo scempio delle morti assolutamente evitabili come quella del cinquantasettenne morto tra le braccia del figlio e delle ormai troppe tragedie,  dovrebbero far riflettere la politica e ancor di più il super commissario alla sanità regionale Occhiuto, confortato dal recente sostegno elettorale del suo popolo assolvente. Il diritto alla salute di tutti, soprattutto di quelli che non possono, messo a repentaglio da piani contabili di rientro, da medici ed infermieri che non bastano, da interminabili liste di attesa, da calendari per le prenotazioni delle prestazioni specialistiche  e degli accertamenti strumentali non pervenuti, dalla medicina di emergenza agonizzante con ambulanze demedicalizzate, che si presentano, ormai troppo frequentemente, da chi sta morendo solo con l'autista e l'infermiere".

"Come Tribunale per i Diritti del Malato della rete di Cittadinanzattiva e come Cittadinanzattiva di Lamezia Terme, impegnati sistematicamente a segnalare le criticità che vive l'utenza nel nostro territorio, non possiamo limitarci a manifestare la nostra sentita e dovuta  partecipazione al dolore di una famiglia vittima di una tragedia. Non basta!Dobbiamo sollecitare chi governa la Regione Calabria, e la politica nel suo complesso,  ad assumersi le  responsabilità verso coloro che per continuare a vivere - concludono - non devono sempre aspettare Godot".

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