Lamezia, in Calabria dal 2021 presi in carico 30 orfani di femminicidio: il focus sul tema alla Progetto Sud

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Lamezia Terme - Un fenomeno ancora sommerso, che necessita di nuovi interventi legislativi e di una sinergia fra pubblico e privato capace di mettere in rete associazioni e realtà del Terzo Settore con le Istituzioni: la situazione dei cosiddetti orfani speciali, figli di famiglie spezzate dalla violenza di genere, è stata oggetto di un convegno presso la Sala Sintonia di Comunità Progetto Sud, durante il quale è stato illustrato il progetto RESPIRO (Rete di Sostegno per Percorsi di Inclusione e Resilienza con gli Orfani speciali), realizzato dalla cooperativa sociale IRENE ’95 rappresentata dal presidente Fedele Salvatore, in partnership con Aps S.IN.A.PSI., (Studi Intervento e Assistenza Psicosociale) rappresentata dal presidente Giuseppe Lombardo, e con numerosi altri partner fra cui “Save the Children”. Il progetto è stato selezionato in risposta al bando “A braccia aperte” dell’Impresa Sociale “Con i Bambini”, rappresentata dalla coordinatrice Simona Rotondi, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

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L’evento di presentazione, moderato dalla giornalista Raffaella Rinaldis, è stato improntato alla condivisione e ampia discussione della problematica, con lo scopo esplicito di porre le basi per la creazione di un osservatorio e di un tavolo di lavoro permanente a livello regionale, di stringere contatti fra le realtà presenti sul territorio e di procedere alla firma di un protocollo che permetta la collaborazione con il Tribunale dei Minori, per azioni di supporto strutturato al fenomeno, tali da supplire al vuoto normativo ancora presente. Infatti, presente all’evento anche il Procuratore del Tribunale dei Minori di Reggio Calabria Roberto Placido Di Palma, che ha offerto la propria massima disponibilità a cooperare.

A portare i saluti in fase introduttiva anche don Giacomo Panizza, presidente di Progetto Sud, il sindaco di Lamezia Paolo Mascaro, Francesca Ferrigno, responsabile di CISMAI Calabria (Coordinamento italiano servizi contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia), Antonella Veltri, presidente nazionale della rete di centri antiviolenza D.I.Re (Donne in rete contro la violenza), Felice Damiano Torricelli, presidente ENPAP (Ente Nazionale di Assistenza e Previdenza per gli Psicologi). A seguire, l’esposizione del progetto da parte di Lombardo, che ha portato all’attenzione dell’uditorio la toccante testimonianza in podcast di Domenico Romeo, orfano di femminicidio.

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“Il nostro è un progetto avviato nel sud Italia e isole, che copre però con altre denominazioni l’intera penisola”, spiega il presidente, “e prevede la presa in carico sia degli orfani che della famiglia affidataria, spesso altrettanto traumatizzata, assumendosi il compito di comunicare la notizia al minore in un clima di verità, di preparare il rito funebre, di ripristinare la routine scolastica sociale e familiare del bambino, e di avviare un percorso psicoterapico di elaborazione della perdita. Da 100 bambini che inizialmente avremmo dovuto attenzionare – 50 già orfani, altri 50 che eventualmente avremmo preso in carico in itinere – dal 2021 ne abbiamo individuato circa 300. Nel solo meridione ne abbiamo presi in carico 92, di cui 30 casi in Calabria”.

Molto importante il momento della pacificazione sociale del bambino con il genitore eventualmente superstite e gli altri familiari, troppo spesso attuato in un clima di falsità, teso a proteggere gli adulti e non i bambini, che viene gestito nel progetto da gruppi di supporto specifici. Molto importante anche il tema della prevenzione delle morti annunciate, dell’incidenza dei traumi sulla salute dei bambini, del ruolo delle Forze dell’Ordine, e dell’inquadramento a livello normativo del femminicidio, che non può prescindere da definizioni precise di ambito sociologico. Ne hanno parlato nel corso dei lavori autorevoli relatori: Giovanna Vingelli, sociologa e direttrice del Centro di Women’s Studies “Milly Villa” presso l’Unical, Francesco Craig, professore associato di Psicologia Clinica presso il Dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Unical, Maria Gaetana Ventriglia, già vicecommissario della Polizia di Stato di Lamezia Terme, la psicologa e psicoterapeuta Daniela Diano.

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“L’Italia ha aderito alla Convenzione di Istanbul”, spiega Diano, “ma le nostre leggi rischiano di restare lettera morta se non si agisce con la prevenzione: bisogna capire che per lo Stato stanziare fondi in prevenzione non è un costo, ma un investimento per il futuro”. Previsti alla tavola rotonda conclusiva anche gli interventi di Antonio Battistini, Commissario Straordinario dell’Asp di Catanzaro, Santo Camberi, coordinatore AP Calabria, Rubens Curia, portavoce di Comunità Competente Calabria, Anna De Gaio, presidente CPO regionale, Danilo Ferrara presidente del Consiglio Ord. A.S. Calabria, Francesca Fiorentino presidente CNCA Calabria, Francesca Mallamaci presidente CADIC, Giancarlo Nicotera, presidente del consiglio comunale, Angelo Serio, presidente associazione Gianfranco Serio, Luciano Squillaci presidente del Forum del Terzo Settore Calabria, Ilaria Summa Co-responsabile del Settore Penale dell’Unione Nazionale delle Camere Minorili, Laura Tancredi Dirigente IC Scalea.

Giulia De Sensi

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