Muore a Lamezia dopo malore: "Sanità tema cruciale" - Reazioni

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Lamezia Terme – Reazioni da più fronti dopo la notizia della morte di un uomo di 62 anni in seguito ad un malore in casa nel quartiere Capizzaglie, circostanza per la quale sarebbe giunta sul posto un'ambulanza del 118 priva però di medico a bordo. Rimarcando i riflettori su un problema che attanaglia da tempo la sanità calabrese.

Reazioni

Movimento Liberamente Progressisti: “Rispettare diritto alla salute”

“La tragica notizia della morte di un sessantaduenne a Lamezia, per cause da verificare, ha sicuramente visto l’intervento di una autoambulanza senza medico a bordo. La sanità lametina, senza fare sterile campanilismo, è da anni oggetto di una spoliazione senza precedenti con conseguenti tagli di risorse di mezzi e uomini. Sin dalla soppressione dell’Asl n. 6 il depotenziamento e la soppressione della quasi totalità dei reparti ha rappresentato la cifra della politica regionale” è quanto si legge in una nota di Lo Schiavo e Lucia Cittadino.

“E’ dei giorni scorsi – precisano - l’emanazione del DCA n. 69 con il quale si sopprime nei fatti, definitivamente ed inesorabilmente, un presidio di cure e servizi che, con difficoltà e spirito di abnegazione del personale medico e sanitario, cerca di garantire ad un bacino di circa 150.000 cittadini. Il movimento Liberamente Progressisti ha dichiarato sin da subito battaglia sia in Consiglio Regionale, con l’azione determinata e costante del Consigliere Antonio Lo Schiavo, che anche domani in Consiglio Regionale farà valere le ragioni della comunità lametina, e sia attraverso l’azione politica della Consigliera Comunale di Nuova Era Lucia Alessandra Cittadino, che domani in seno alla Commissione Consiliare Sanità incontrerà il Commissario Battistini”.

“Piu’ volte  la Cittadino ha sollecitato una audizione del Presidente Occhiuto, il quale, nonostante una nutrita ed imponente rappresentanza di esponenti del proprio partito in seno all’Amministrazione ed al Consiglio Comunale, non ha inteso, ad oggi, dare alcuna disponibilità ad incontrare i rappresentanti della massima assise cittadina. In data odierna, infine, Lucia Cittadino ha comunicato ai componenti della Commissione Sanità, alla presenza anche del Vicesindaco, la propria intenzione di rivendicare, nell’incontro di domani, risposte chiare e certe a tutela della sanità del comprensorio.  In mancanza di atti concreti il movimento Liberamene Progressisti non esiterà ad impugnare dinanzi alle autorità giudiziarie competenti il DCA affinchè l’art.32 della costituzione venga rispettato”.

Movimento civico Patto Sociale: “Riaccendere le luci sulla precaria situazione della sanità pubblica”

Il movimento civico lametino “Patto Sociale”, che annovera tra i suoi fondatori Giancarlo Nicotera Presidente in carica del Consiglio Comunale di Lamezia Terme, attraverso il suo dirigente Fernando Nucifero "esterna amarezza e profondo dispiacere  in merito alla notizia appresa dagli organi di stampa relativa alla morte di un uomo di 62 anni avvenuta in seguito ad improvviso malore qualche giorno addietro nella nostra città e per il cui soccorso  è giunta sul posto un’ambulanza senza medico a bordo rendendo necessario allertare l'elisoccorso il cui arrivo è stato superfluo essendo nel frattempo il paziente deceduto".

"Tragedia – continua Nucifero – che ricorda quella vissuta il 23 marzo del 2023   a San Pietro Apostolo dove un uomo di 84 anni era stato colto da malessere in una residenza per anziani.  Anche allora nessun mezzo con dottore disponibile e viaggio vano dell’elisoccorso. Non vogliamo né possiamo formulare – precisa l’esponente di Patto Sociale -  nessun giudizio su quanto successo ma sorge spontaneo riaccendere le luci sulla precaria situazione della sanità pubblica a Lamezia Terme e in Calabria. Quadro che – per Nucifero - è il risultato dell’inutilità e del fallimento del commissariamento avvenuto negli anni scorsi che si è dimostrato soluzione infruttuosa e poco concreta che non ha risolto le problematiche e le criticità al tempo esistenti così determinando un calo della capacità del sistema sanitario calabrese di offrire assistenza.  Occorre, quindi, - secondo Nucifero -  un veloce cambio di rotta garantendo la prestazione dei servizi essenziali che oggi sono svuotati per carenza d’organico, strutture, macchinari e posti letto.  Bisogna, poi, - aggiunge -  sostenere interventi emergenziali potenzialmente salva vita assicurando la presenza nelle postazioni del 118 di strumentazioni d’avanguardia, di medici e d’infermieri specializzati che costituiscono un trinomio irrinunciabile. Elementi che oggi sono fortemente inficiati e che in futuro potrebberlo esserlo maggiormente in virtù dei tagli economici previsti dal governo contro i quali - conclude Nucifero - il Presidente regionale Roberto Occhiuto si sta opponendo prodigandosi, inoltre, ad ottenere risorse straordinarie a tutela del diritto alla salute dei calabresi ed ancor di più del loro diritto alla vita".

Cristiano: "Occhiuto fermi lo smantellamento dell'ospedale e ritiri il decreto n°69"

"Pochissime ambulanze e spesso senza medico a bordo, personale medico e paramedico ridotto al lumicino ed oramai stremato rispetto al bacino d'utenza, è questa la fotografia impietosa, di una parte della sanità lametina ed anche calabrese, che oserei definire di trincea. Basterebbe solo questo per chiedere le dimissioni in blocco di tutti gli attori politici che "gestiscono" la sanità pubblica in Calabria ed a Lamezia Terme. Ovviamente questo non significa che gli operatori sanitari che lavorano in trincea non siano all'altezza anzi tutt'altro, non entriamo nel merito della vicenda che ha visto coinvolto il nostro concittadino deceduto l'altro ieri in via dei Bizantini. Alla famiglia del nostro concittadino vanno le nostre più sentite condoglianze. Non siamo così ipocriti da puntare il dito contro gli operatori sanitari oramai stremati, puntiamo il dito, invece, nei confronti di una classe politica inadatta ed imbarazzante,  con responsabilità politiche dirette ed indirette, che ancora oggi parla di piani di rientro e di tagli alla sanità. La stagione dei tagli alla spesa pubblica deve finire! 45 mld di euro di tagli al sistema sanitario nazionale negli ultimi 14 anni rappresentano un'ecatombe, con ricadute pesantissime sui territori come quello Calabrese, massacrato, appunto dai  tagli alla Sanità pubblica. Al Governatore della Calabria, che accetta supinamente questa macelleria sociale dettata anche dalla linea politica, di austerità, del suo Partito fieramente europeista, diciamo basta tagli alla sanità!!La politica locale paga un peso politico quasi assente, con in testa un Sindaco che in termini politici non riesce ad incidere su nulla. Insomma prendono a pesci in faccia.  Ed allora dinanzi alla morte è ovvio che saltano tutti gli schemi, anche politici,  così come dinanzi allo smantellamento della Sanità  lametina e calabrese, non possiamo restare a guardare restando inermi. Siamo convinti che dietro ci sia un disegno ben preciso, finalizzato alla privatizzazione della Sanità pubblica, che provocherà inevitabilmente una sanità per classi, dove se hai soldi ti potrai curare diversamente muori. Lottiamo affinché il diritto alle cure non sia una concessione per pochi ma un diritto per tutti. Chiediamo al Governatore Occhiuto  di ritirare immediatamente il decreto n°69 del 13 marzo con il quale, nei fatti, ha sentenziato la fine della Sanità pubblica a Lamezia Terme. Dalla parole si passi ai fatti, subito! Invitiamo i Lametini alla mobilitazione", così, in una nota, Massimo Cristiano.

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