Lamezia Terme - Dati che documentano un fenomeno di costante impatto sociale ma anche una maggiore sensibilità da parte delle donne, quelli offerti dal report annuale del Centro Antiviolenza Demetra, realtà presente in città da 14 anni nata da una sinergia virtuosa fra pubblico e privato. Sono stati 69 i casi presi in carico nel 2023, più 36 contatti limitati all'ascolto. 60 di queste 69 donne si rivolgevano al CAV per la prima volta. Il 67% sono donne italiane, il 30% provenienti da paesi extra europei, il 3% da paesi europei. Il 44% erano donne fra i 30 e 39 anni, dato che contrasta con quello del 2022, quando la fetta principale del grafico comprendeva donne fra i 40 e i 49, ma il principale abusante è sempre l'ex partner, e il livello di scolarizzazione sempre medio alto. "Cresce la sensibilità fra le più giovani, ma è necessario diffondere la cultura dell'autodeterminazione anche fra le donne straniere", spiega la referente Marisa Meduri. Intanto un nuovo spazio di socializzazione sarà offerto dal Comune al Centro.
"Bisogna riconoscere che le donne acquisiscono prima la giusta consapevolezza per staccarsi da situazioni di violenza", continua Meduri, "ma che la violenza riguarda tutte le donne, indipendentemente da fattori di povertà o di marginalità, economica o culturale: il 41% delle persone prese in carico dal CAV nel 2023 ha un diploma di scuola superiore, il 33% la licenza media, il 19% una Laurea. E se il 59% non ha figli, il 41% è madre, e nel 32% dei casi le vittime di violenza assistita sono minori". Più volte sottolineata nel corso dell'evento, moderato dalla giornalista Maria Pia Tucci, e introdotto dai saluti del sindaco Paolo Mascaro e della responsabile della Biblioteca Comunale Vittoria Paonessa, l'assenza di una presenza maschile significativa. "L'autore della violenza è nel 37% dei casi l'ex partner, nel 30% il coniuge, nel 13% l'ex coniuge, nel 7% il partner non convivente. Un 10% dei casi riguarda un conoscente, solo nel 3% uno sconosciuto", sottolinea ancora Meduri. Un problema vissuto dunque per lo più fra le mura familiari, ma che, come più volte ripetuto dalla presidente dell'associazione Mago Merlino Francesca Fiorentino e dall'operatrice del CAV Demetra Roberta Cretella, "non rappresenta un problema privato ma un problema sociale, che necessita per essere affrontato della creazione di una rete fiduciaria attorno alla vittima".
Una rete di servizi interconnessi, dalle Forze dell'Ordine ai Servizi Sociali che il CAV si occupa di coordinare seguendo ogni singolo caso. Questo grazie allo staff attivo h24 e alle possibilità offerte dalla Legge Regionale 20 del 2007 e dalla Legge Nazionale 119 del 2019 che garantiscono finanziamenti ai Centri Antiviolenza. Finanziamenti che nel 2024, grazie all'approvazione di due nuovi DDS, permetteranno l'ampliamento delle attività informative del Centro - nelle scuole, nelle parrocchie, nella stessa Biblioteca e in tutti i centri cittadini di aggregazione sociale; l'apertura giornaliera del Centro d'Ascolto di via Garibaldi gestito dalle operatrici Roberta Cretella e suor Anna Cerutti; l'accompagnamento in percorsi d'autonomia che prevedono il pagamento della caparra alle donne che decidano di prendere un appartamento in affitto, l'acquisto di libri e cartoleria per chi decida di intraprendere percorsi di formazione professionale o scolastica, e l'avvio di tirocini di inclusione sociale e lavorativa. Non in ultimo, si prevede appunto per maggio 2024 l'apertura di un nuovo spazio, reso disponibile dal Comune, che sarà utilizzato come luogo di socializzazione, dove realizzare le attività di laboratorio teatrale già in corso con l'attrice Elvira Scorza, e la creazione di opere d'arte da donare alle Istituzioni cittadine, ma anche come possibile punto d'appoggio in casi di temporanea emergenza abitativa e codice rosso. Un forte ringraziamento da parte di tutti i soggetti coinvolti nella manifestazione è stato rivolto a Giorgia Gargano e Teresa Bambara, già assessori alla Cultura e alle Politiche Sociali, per aver accompagnato in maniera incisiva la crescita del CAV e le sue possibilità di apertura e interazione con gli spazi culturali e sociali della città, ma anche a Rosa Andricciola, che allora presidente del Comitato per le Pari Opportunità, ne accompagnò la nascita, e all'attuale coordinatrice, la dottoressa Ferraro. La serata si è conclusa con lo spettacolo teatrale "La rinascita delle donne di Medea", liberamente tratto da "La lunga notte di Medea" e messo in scena dalle stesse donne supportate dal CAV, sotto la guida di Elvira Scorza, che hanno ripreso voce e vita dopo un percorso di coraggio e di speranza.
Giulia De Sensi
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