Lamezia, dopo condanna per maltrattamenti nuovo avviso di garanzia per stalking verso moglie e figlia a 68enne di Gizzeria

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Lamezia Terme - Condannato lo scorso 4 giugno dal Tribunale di Lamezia alla pena di tre anni di reclusione per maltrattamenti ai danni della moglie, poche settimane dopo la sentenza riceve un avviso di conclusione indagini - questa volta per stalking - nei confronti della moglie 61enne (dalla quale è separato) e di una figlia. I fatti sarebbero stati commessi a Gizzeria. Maltrattamenti che risalirebbero al lontano 1982, quando l’uomo, ora 68enne, iniziò la convivenza con la moglie. Offese, strattonamenti, schiaffi e pugni, minacce anche in presenza di terzi e, in un episodio - quando la donna era incinta - le avrebbe strappato il telefono di mano fratturandole un dito. L’apice dei fatti, nel 2021 quando l’accusò di tradimento. Da qui le minacce si sarebbero estese anche nei confronti della figlia dove la donna si era rifugiata. Minacce, anche di morte, e appostamenti recandosi spesso sotto l’abitazione delle persone offese al punto di procurare loro un perdurante e grave stato di ansia, di paura e timore per la propria incolumità. Costringendo le donne ad alterare le proprie abitudini di vita. Lo scorso 4 giugno, quindi, per tali condotte l’uomo è stato condannato dal giudice monocratico di Lamezia Terme, Maria Giulia Agosti, a 3 anni di reclusione. Il 23 giugno, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari per atti persecutori nei confronti della moglie e di una figlia.

Difeso dall’avvocato Durante e, successivamente dall’avvocato Vescio, il 68enne era già sottoposto al divieto di dimora nel comune di Gizzeria e al divieto di avvicinamento alla persona offesa dal 2021. La parte civile è stata rappresentata dall’avvocato Aldo Ferraro. Alla base delle condotte vessatorie dell’uomo contro la moglie - secondo l’accusa - “futili motivi legati talvolta alla gelosia o all’assunzione di bevande alcoliche”. Atti minacciosi che negli anni avrebbero procurato nella moglie un perdurante e grave stato di ansia e di paura e timore per la propria incolumità, così come anche per la figlia costringendole ad alterare le proprie abitudini di vita.

R. V. 

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