Proiettati in anteprima i primi due episodi di “Sandokan”, serie evento internazionale girata anche a Lamezia - Video

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di Francesco Sacco

Lamezia Terme - A circa cinquant’anni di distanza dall’iconico sceneggiato Rai, che ha reso celebre l’attore di origini indiane Kabir Bedi, la “Tigre della Malesia” torna a ruggire sugli schermi televisivi con “Sandokan”, nuovo adattamento della storica saga creata da Emilio Salgari, prodotta da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction, col sostegno della Calabria Film Commission. Dopo la presentazione alla “Festa Del Cinema” di Roma, i primi due episodi della serie evento sono stati proiettati in anteprima a Lamezia Terme, proprio nel backlot che un anno fa ha trasformato l’area industriale ex Sir in un set cinematografico en plein air, con cui ricreare parte della colonia inglese di Labuan. In particolare, il consolato, non a caso, al centro di buona parte della première odierna.

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Un luogo inteso come una sorta di Fort Apache, un avamposto britannico nelle terre selvagge della Malesia, riprodotto con dovizia estrema di particolari. È qui che inizieranno a muoversi, sin da subito, i principali protagonisti della vicenda: da Lord Brooke (il perennemente accigliato Ed Westwick) al Sergente Murray (John Hannah), dal fido Yanez (Alessandro Preziosi) al Console inglese (Owen Teale), passando, ovviamente, per Marianna Guillonk (Alanah Bloor) e, soprattutto, Sandokan, impersonato da Can Yaman, divo turco abbastanza convincente nel dar volto e anima a un personaggio ricco di sfumature, definito dal regista Jan Maria Michelini, nella sua visione moderna dell’opera di Salgari, “un supereroe dotato di bellezza e forza fisica, ma anche un uomo scanzonato con un lato sentimentale”. Già, moderna, perché l’obiettivo del regista, presente alla première, è proprio quello di mostrare “una nuova variante dell’antieroe salgariano, mantenendo fede allo spirito esotico dell’opera originale, poi ben riprodotto da Sollima, ma rendendolo un prodotto esportabile, una serie internazionale, nella speranza di spiegare Sandokan ai giovani e magari avvicinarli a chi, come i loro genitori, ha vissuto quel mito negli anni ‘70”.

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Anteprima introdotta dall’intervento del Presidente della Calabria Film Commission, Anton Giulio Grande, che ha sottolineato la portata storica di un evento simile in Calabria: “Portare in Calabria una fiction del genere, che io definirei un vero e proprio kolossal, rappresenta un grande punto di riferimento per noi, ma la speranza è che sia soltanto l’inizio. Nel corso delle otto puntate, avremo modo di ammirare immagini di straordinaria bellezza e potenza cinematografica, aspetto che reputo un gran bel biglietto da visita per la nostra regione. In questa fiction, ricca di suspense, si respira proprio la Calabria e tutta la sua bellezza, quindi la reputo un’operazione riuscita sia sotto il profilo del marketing sia per quanto riguarda l’indotto territoriale, che era un po’ ciò che la Film Commission aveva posto come proprio obiettivo”. Un punto di partenza, dunque, non di arrivo, magari continuando a sfruttare gli studios realizzati proprio nell’area industriale di Lamezia Terme: “Abbiamo creato un polo molto importante, secondo gli esperti, perché ci sono tutte le prerogative per degli studios veri e propri, come a Roma o Malta, ad esempio. Tutte queste costruzioni sono ormai in attivo e, da qui a sei/sette mesi, gli studios saranno quasi completati. Non resta che sperare che tante produzioni prima destinate altrove vengano realizzate qui in Calabria. Oltre all’indotto economico importante, sarebbe anche una bellissima vetrina”. Tra le istituzioni, presenti anche il Governatore della Calabria, Mario Occhiuto, e il sindaco di Lamezia Terme, Mario Murone.

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