La mostra Archivio Mabos approda a Carlopoli

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Carlopoli - Prosegue il viaggio della mostra Archivio Mabos che, in questa terza edizione, dopo la tappa ad Albi, approda a Carlopoli, contribuendo allo sviluppo del territorio. Bozzetti, appunti, schede tecniche, proposte di manutenzione e restauro, ma anche materiale fotografico e pannellistica, copertine e illustrazioni dedicate alle residenze artistiche, dal 23 agosto, saranno esposti nel piccolo Comune della Sila catanzarese, precisamente all’interno della sede dell’Associazione Amaro Letterario.

"Mettiamo in mostra materiale d'archivio solitamente non direttamente accessibile ai fruitori del museo e pertanto inedito, che ci permette di instaurare un dialogo diretto con ogni luogo prezioso di prossimità, coinvolgendo la popolazione anche fuori dal contesto naturalistico in cui operiamo quotidianamente" dichiara Mario Talarico, fondatore del Mabos. Promossa nell’ambito del progetto finanziato dal Gal dei Due Mari con risorse del PSR CALABRIA 2014/2022 - Misura 19.4 “Risorse Aggiuntive” - CUP: J48H23001140006, la mostra sarà visitabile sino al 3 settembre.

A rendere possibile la realizzazione di questa esposizione, che fa diventare i visitatori protagonisti di un processo di conoscenza, identificazione e rivalutazione della Sila come area di eccellenza culturale e di ricerca storica, anche l’accoglienza garantita dall’Amministrazione Comunale di Carlopoli. Molteplici sono i linguaggi esplorati: sarà disponibile anche l’esperienza sonora “I sonagli verso i confini”, uno spazio di fruizione audio che, attraverso la voce calda e evocativa di Pierpaolo Capovilla e le vibrazioni sonore di Giorgio Caporale, fa rivivere il senso del viaggio e delle fotografie calabresi di Mario Giacomelli ispirate dall’urgenza poetica di Franco Costabile, di cui il Museo custodisce un piccolo nucleo. In tal modo, tappa dopo tappa, il Mabos (Museo d’Arte del Bosco della Sila), che rappresenta un unicum nel panorama regionale, rafforza la sua identità entrando nella percezione dei paesi limitrofi, che di volta in volta ospitano il percorso di arte figurativa impreziosito da documenti unici e inediti.

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