San Pietro a Maida – Cambiamento, unità e discontinuità. Queste le principali linee guida emerse dal dibattito “Verso le elezioni regionali: quale alternativa alle destre?”, inserito all’interno della tradizionale “Festa dell’Unità” di San Pietro A Maida, promossa dal locale circolo del PD. Si tratta della prima uscita pubblica del centrosinistra a ventiquattro ore di distanza dalle dimissioni del Presidente Roberto Occhiuto, inevitabilmente al centro del talk moderato dal giornalista Danilo Monteleone.
Presenti il segretario regionale del Partito Democratico, Nicola Irto; il deputato Nico Stumpo; la coordinatrice regionale del Movimento 5 Stelle, Anna Laura Orrico, e il coordinatore regionale di Sinistra Italiana, Ferdinando Pignataro. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Domenico Giampà, che ha sottolineato, prendendo a esempio quanto accaduto nelle ultime amministrative a Lamezia, la necessità di trovare tempestivamente una nuova unità, il talk è iniziato ufficialmente con l’intervento di Irto, il quale ha subito commentato l’hot topic del momento: “Questa iniziativa è stata pensata molto tempo fa, a prescindere dalle repentine dimissioni di Occhiuto, che si è dimesso per un motivo molto semplice: ha fallito su tutto. Lo dicono i numeri e sono dati inconfutabili. Ha fallito sulla sanità, l’alta velocità è sparita e le performance del PNRR sono le peggiori d’Italia, giusto per fare qualche esempio. Il nostro compito, ora, è quello di costruire un’alternativa per dare speranza ai calabresi, che stanno scappando dalla propria terra. Si scappa per lavorare, si scappa persino per non morire. Ma in Calabria può esserci ancora un futuro, nonostante ciò che ha dimostrato la destra, ecco perché serve un governo che possa parlare il linguaggio della verità e della speranza”.
Verità e trasparenza che, secondo Orrico, diventano una conditio sine qua non per invertire questo trend: “Amministrare una regione come la Calabria richiede certamente maggior trasparenza e tutto ciò che verrà fatto dev’essere fatto nell’esclusivo interesse dei calabresi, a partire dalla riforma della sanità. Vogliamo costruire un sistema sanitario pubblico, in cui il privato dovrà essere semmai un’aggiunta, qualcosa in più, non la prassi”. A rincarare la dose ci ha poi pensato Stumpo: “Occhiuto, dal punto di vista mediatico, si è reso padrone della Calabria. Lui ha governato, ma nessuno ha capito cosa ha fatto e quale sia l’eredità di questi sei anni di governo del centrodestra. Ora sta a noi riuscire a fare nel breve ciò che richiedeva più tempo e fornire una valida alternativa ai calabresi, che hanno bisogno di risposte. La leadership di una coalizione sta anche in questo”. Pignataro, invece, dopo aver contestato tempistiche e modalità delle dimissioni di Occhiuto, definite “un dispregio della democrazia”, ha posto l’accento sulle intenzioni del centrosinistra in vista del ritorno alle urne: “Cercheremo di andare a governare con la più larga alleanza possibile, perché avremo bisogno di una grande unità. Sarà fondamentale dare un segnale di cambiamento e discontinuità. Il nostro candidato dovrà incarnare questi due aspetti, credo si giochi tutto su questo. Se daremo subito l’impressione di voler attuare un cambiamento radicale, allora saremo nella posizione di vincere”. Tutti d’accordo, infine, a proposito di ipotetici candidati, pur senza slanci particolari: “una persona in grado di fare squadra, aperta e trasversale, che non abbia l’assillo d’esser rieletta e possa rappresentare un faro per tutti i calabresi”. In chiusura, il live de "Lo specchio", cover band dei Nomadi.
Francesco Sacco
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