"Spaturnàti e orgogliosi": partito a Soveria Mannelli il Festival del Lamento

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Soveria Mannelli - Concluso il primo giorno del “Festival del Lamento” a Soveria Mannelli. La prima giornata ha visto il Concerto inaugurale a cura del Conservatorio di Musica “S. Giacomantonio” di Cosenza e della vulcanica direttrice Letizia Butterin. “Poi – raccontano gli organizzatori - ci siamo presi d'invidia e, dopo aver mangiato gli gnocchi, ci siamo messi a cantare pure noi, dando vita all'estemporaneo Coro ‘spaturnato’ sulle note di Gianna di Rino Gaetano, diretti da Luigi Maletta e accompagnati dalla chitarra di Giorgio Grano”. E poi ancora lamenti diffusi sotto centinaia di lucine accese, in una notte di metà estate. Appuntamento a questa sera per il festival nel bel mezzo della Calabria che si concluderà il 4 agosto.

“Spa-tur-nà-ti” è il tema che DEDA, Associazione di promozione sociale che organizza il Festival, ha scelto per il 2025: un aggettivo dialettale derivante dal latino - sine patre nati - che significa orfani, senza patria, per estensione, dannati.

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Gli ospiti dell’edizione 2025

Il programma è ricco di appuntamenti, tutti a ingresso gratuito, calibrati per cercare di intercettare l’interesse di differenti fasce di popolazione. Imperdibile sarà la testimonianza della giornalista di Internazionale Annalisa Camilli (2 agosto, ore 18:30) “Come raccontare il dolore degli altri e interessarsi all’attualità rimanendo umani”, con le storie delle persone che ha incontrato durante i suoi reportage. Donne, uomini e bambini feriti, voci e lamenti che paiono lontani ma che, oggi più che mai, in questo mondo dilaniato, abbiamo il dovere di ascoltare e di raccontare con la giusta dose di empatia (e anche per mettere in prospettiva le nostre minuscole lamentele). Attesissimo è anche il poeta e paesologo Franco Arminio (3 agosto, ore 22) con le sue letture e suggestioni da posti sempre più vuoti – i paesi delle aree interne italiane - ma ancora incredibilmente pieni. Di paesi svuotati si parlerà anche nell’incontro dal titolo SPOPO-LAMENTI, con le docenti Manuela Stranges e Sabina Licursi dell’Università della Calabria, e Carmelo Traina di Questa è la mia terra e io la difendo! movimento siciliano che si batte per il diritto a restare, e Angela Maria D’Amelio di Casalina, associazione pugliese che pratica l’agricoltura sintropica grazie alla collaborazione tra comunità locale e lavoratori migranti. Lo spettacolo Stuporosa del coreografo Francesco Marilungo (4 agosto, ore 19) – Premio Ubu 2024 – chiuderà il Festival mettendo in scena, attraverso i corpi delle danzatrici e le performance musicali di Vera Di Lecce, la ritualità e le movenze tipiche del pianto e del lamento funebre indagato da Ernesto De Martino più di mezzo secolo fa.

E poi ancora: lo stand-up comedian Davide Calgaro (2 agosto, ore 22) racconterà le peculiarità e i lamenti della Gen Z; il concerto inaugurale del Conservatorio di Musica “S. Giacomantonio” di Cosenza, quello di chiusura a cura di Felice e Conflenti, il ritmo dei dj Mdee e Mattia Roperti; laboratori di ceramica, cestini e pasta fresca; la tavolata conviviale dell’ultima sera offerta dal Festival. Insomma, una grande festa di comunità, un'occasione perfetta per trasformare lamenti privati in lamenti condivisi, alleggerirsi del loro peso e godere di quei generi di conforto a cui si può attingere solo attraverso la vicinanza e lo scambio con gli altri. Un esercizio di compassione, per rifuggire da quel modello di società che ci vuole performanti e affamati di successo a qualsiasi prezzo, anche a costo di lasciare indietro chi parte da una condizione di svantaggio e che, magari, lamentandosi sta chiedendo aiuto. Il Festival del Lamento, patrocinato dal Comune di Soveria Mannelli, è un progetto finanziato con risorse PAC 2014/2020 Asse VI Azione 6.8.3 della Regione Calabria e sostenuto da GAL dei Due Mari, Fondazione Cassa di Risparmio di Calabria e di Lucania, 8x1000 della Chiesa Valdese. Sponsor tecnico Arti Grafiche Cardamone, con la collaborazione di A Mano Libera e Funny Island.

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