Sbarra conclude campo scuola Fisascat Cisl a Gizzeria: "Frontiera strategica è quella delle nuove generazioni"

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Gizzeria - "Sulle grandi questioni che riguardano il futuro produttivo del paese, siamo pronti a condividere con il Governo e le altre parti sociali gli obiettivi da raggiungere e gli strumenti su cui ciascuno dovrà fare la sua parte responsabilmente. Questa è la vera concertazione". Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, a Gizzeria dove ha concluso il campo scuola nazionale della Fisascat Cisl. "Oltre al tema grave degli incidenti sul lavoro su cui dobbiamo intervenire per arrestare questa strage quotidiana - ha aggiunto Sbarra - abbiamo tre grandi direttrici da seguire. In primo luogo, la costruzione di una rete integrata e universale di protezioni attive e passive. Dobbiamo arrivare al 31 ottobre con strumenti nuovi oppure bisognerà spostare in avanti il blocco dei licenziamenti almeno sino al 31 dicembre. Bisogna poi discutere delle priorità del Def e della legge di bilancio, concordare gli obiettivi della riforma fiscale, la rivisitazione del sistema pensionistico, la legge sulla non autosufficienza. E poi bisogna affrontare insieme il tema del rilancio degli investimenti produttivi e la messa a terra dei primi progetti del Pnrr".

“Competenza, cuore e cervello sono le “3C” da non dimenticare mai. Perché fare il sindacalista Cisl non è una "professione" come tante. Non è una semplice applicazione di concetti tecnici. Il nostro lavoro coinvolge i concetti di identità e di appartenenza, risponde ad esigenze relazionali. Si completa nel rapporto profondo con le persone che rappresentiamo”. Così il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, davanti ad una platea di giovani e formatori accorsi da tutta Italia in Calabria per partecipare al Campo Scuola organizzato della Fisascat Cisl. Il leader della Cisl, interrogato dai ragazzi presenti in sala, con cui ha interagito insieme ai Segretari Generali di Fisascat, Cisl Calabria, CISL Magna Graecia, Davide Guarini, Tonino Russo, Salvatore Mancuso, non ha avuto dubbi nell’affermare, convinto, che, oggi più che mai, “è fondamentale avvicinare sempre più alla persona il baricentro dello scambio delle relazioni industriali, della contrattazione sociale, del welfare, dell’apprendimento professionale, della partecipazione”.

“Nello zaino del sindacalista Cisl - ha detto Sbarra - vanno aggiunti strumenti che permettano di sviluppare la nostra strategia della prossimità, esercitando una confederalità vera e praticata. Tutto intorno a noi ci dice che dobbiamo svolgere il nostro compito soprattutto nelle “periferie esistenziali” e tra le crescenti marginalità. Perché è lì, nelle vaste aree di esclusione sociale, di lavoro povero, di emarginazione, che si annidano le ingiustizie più feroci e che si presentano anche le opportunità più importanti di riscatto.“È tra i più deboli che dobbiamo far sentire di più la nostra presenza - ha ribadito il Segretario generale della Cisl - nei sobborghi dimenticati dalla politica e dalle istituzioni, nei luoghi di abbandono in cui si abbevera illegalità, sfruttamento, dove i riferimenti vacillano, le persone sono in balia del degrado e si infiamma il più rovente furore sociale”. 

Per Sbarra la “Frontiera strategica è quella delle nuove generazioni di cui dobbiamo assimilare il linguaggio, le aspettative ed anche le paure: ragazze e ragazzi che oggi vivono anche dopo la laurea un’esistenza di perenne precarietà. “Sono anche queste marginalità che dobbiamo mettere al centro della nostra azione e che hanno necessità nuove e complesse. A tutti noi l’onere e la responsabilità di cogliere questa sfida”. Ha concluso tra gli applausi il leader della Cisl. Un obiettivo, questo di cui Sbarra si fa portavoce, che potrà essere raggiunto solo “grazie ad un nuovo e moderno patto sociale che veda sindacato, politica, imprese, remare tutti dalla stessa parte e con analogo vigore per il raggiungimento del bene comune”.

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