Mangiapane (Vigor): "Non c'è limite d'età per dimostrare di esser bravo"

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Lamezia Terme - Un punto, quello conquistato a Martina Franca, col retrogusto amaro a causa del contrattempo fisico occorso a capitan Mangiapane. Era dalla stagione 2010-11 che il fantasista nativo di Alcamo non giocava da titolare le prime cinque giornate di campionato; striscia purtroppo interrottasi domenica dopo poco più di un quarto d’ora dal fischio d’inizio. “Già in settimana avevo avuto problemi alla stessa gamba per cui forse la colpa è pure mia. Ma non sono uno abituato a tirarsi indietro e quindi mi ero fatto fare una fasciatura stretta pur di giocare. Durante il riscaldamento non ho avvertito alcun problema, appena ho calciato forte quella punizione ho invece sentito una fitta al muscolo”.

Inevitabile sintomo della lesione muscolare di primo grado al retto femorale della gamba sinistra che adesso lo terrà ai box per almeno un mese. Tempi di recupero in ogni caso non preventivabili con certezza visto che lo stesso Mangiapane la scorsa stagione alla fine impiegò poco più di sessanta giorni per riprendersi completamente dal problema, sempre di natura muscolare, accusato nella trasferta di Pontedera. “Sono un po’ giù perché, al pari della squadra, avevo iniziato bene questo torneo. Non ci aspettavamo di partire così lanciati, anche perché non ci dimentichiamo che provenivamo da due sconfitte in Coppa Italia. Abbiamo vinto all’esordio a Sorrento, nonostante ci mancasse Del Sante, contro quella che ho sempre ritenuto una grossa squadra e le ultime giornate lo stanno confermando. Da li è poi diventato tutto un po’ più facile. Siamo contenti di aver riportato il pubblico lametino allo stadio e di avergli regalato la vittoria del derby. Però il passato è passato ormai, e domenica dobbiamo vedercela contro un avversario particolarmente ostico. Anche perché siamo la capolista e tutti ci affronteranno col coltello tra i denti per provare a batterci. Fermo restando che a noi più che il primo posto importa concludere tra le prime otto. Chi potrà rimpiazzarmi al meglio domenica? Per caratteristiche di gioco, anche se siamo comunque abbastanza diversi, ritengo sia D’Amico colui che mi somiglia maggiormente. Personalmente, poi, confido molto in Carbonaro che, sebbene domenica scorsa non ci abbia fatto gioire (sorride ndr),  ci riuscirà sicuramente in futuro”.

Il punto di forza di questa Vigor, Benny, come lo chiamano i compagni, lo individua subito. “Durante il ritiro si è subito creato un gran feeling nello spogliatoio. Quest’anno mi sento più che mai parte integrante di un gruppo che, a mio avviso, possiede grossi valori con la conseguenza che in campo diventa tutto più facile. Personalmente, infatti, più mi sento responsabilizzato e più riesco a dare il meglio di me. Essendo ormai lametino d’adozione, poi, per me portare la Vigor nella futura serie C unica sarebbe il coronamento di un sogno e voglio contribuire a realizzarlo con tutte le mie forze.  Non smetterò mai di ringraziare questi compagni che sin qui mi hanno aiutato a sopperire alla mia età, facendomi ringiovanire. Abbiamo vinto quattro gare soffrendo, ed anche probabilmente con quel pizzico di fortuna che aiuta gli audaci, in campi difficili dove d’ora in avanti ben pochi riusciranno a far punti. Siamo diventati una squadra cinica, magari non bella da vedersi ma molto concreta”.

Decisamente meno soddisfatta l’espressione di Mangiapane quando gli chiediamo un parere sulla telenovela estiva riguardo i requisiti (età media in primis) per avere diritto, come società, al cosiddetto minutaggio. Una regola che l’avrebbe posto ai margini della rosa qualora non fosse poi arrivata in extremis la deroga per un elemento dell’undici titolare. “I giovani devono giocare perché lo meritano e non unicamente per portare soldi alle società. Se sono bravi giocheranno sempre e potranno costruirsi un futuro nel calcio. Quand’ero giovane io, almeno era così. In questa stagione ritengo la Vigor abbia in rosa dei fuoriquota che possono avere futuro ed allora in questo caso si che si è fatto un grosso lavoro. Al di la che come società si fa il minutaggio, c’è che stavolta lo si fa con elementi di valore, cosa  in passato spesso mancata. Per il resto, non c’è un’età per dimostrare che sei bravo. Non dev’essere la Lega ad impormi di far giocare determinati calciatori, questa è la cosa più sbagliata che possa esistere. Oggi sono io a venir penalizzato, ma, ed è quello che ripeto ai miei compagni nello spogliatoio, tra due-tre anni toccherà a molti di loro fare i conti con quest’aspetto. Ci sono tanti colleghi più giovani di me a spasso e con famiglia sulle spalle, ed a me piange davvero il cuore. Magari il prossimo anno toccherà al sottoscritto, essendo a scadenza di contratto, ma io almeno ho già trentacinque anni, per cui posso ormai avere altri obiettivi”.  Domani, giovedì 3 ottobre, test in famiglia al D’Ippolito con fischio d’inizio alle 15:00.

 

Ferdinando Gaetano

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