Lamezia Terme, 7 agosto - Cambia la ‘geografia’ delle cosche lametine che, dopo le ultime operazioni Medusa e Medea, allacciano nuove alleanze e addirittura fanno anche matrimoni tra esponenti e familiari di clan, fino a qualche tempo fa acerrimi rivali. Questo il quadro che emerge dall’operazione “Doppio colpo”, frutto dell’attività investigativa congiunta tra la squadra mobile di Catanzaro, guidata da Rodolfo Ruperti, e dagli uomini del commissariato di polizia di Lamezia, diretto da Antonio Borelli. Dopo la raffica di arresti delle ultime settimane che ha visto aprirsi le porte del carcere per la “cupola” del clan Giampà, dominata dal ‘professore’, e per tutti i suoi affiliati comprese le donne della ‘famiglia’ finite ai domiciliari, gli uomini della polizia questa mattina hanno arrestato tre giovani lametini: Federico Gualtieri ( 24 anni), Giancarlo Chirumbolo ( 28 anni), Luca Piraina ( 23 anni). I tre sono ritenuti responsabili di due distinti episodi di tentata estorsione aggravata dalla metodologia mafiosa, nei confronti di imprenditori del territorio lametino. Nel corso di una conferenza stampa tenutasi negli uffici della questura di Catanzaro, sono stati illustrati tutti i dettagli dell’operazione dal giudice Giuseppe Borrelli, procuratore aggiunto della Dda; presenti all’incontro anche il questore Guido Marino, il capo della squadra mobile, Roperti, e il dirigente del commissariato lametino Borelli.
Gli inquirenti hanno ricordato che Gualtieri appartiene all’omonima famiglia affiliata al cartello criminale dei Cerra – Torcasio, contrapposti da sempre ai Giampà. Ma, lo stesso Gualtieri, ha già contratto ufficiale promessa di matrimonio, con una ragazza appartenente alla famiglia Giampà. Le nozze si sarebbero dovute celebrare a breve. Anche Chirumbolo è sempre stato legato al clan del “professore”; Piraina, invece, è incensurato e fa parte di quella categoria dei cosiddetti giovani a rischio che, per fragilità o per bisogno, finiscono per diventare manovalanza della criminalità organizzata. Le nuove alleanze tessute dal Gualtieri, ora il “reggente”, con alcuni esponenti della cosca da sempre rivale, hanno convinto gli investigatori che qualcosa sta cambiando nell’organigramma dei cartelli criminali che gestiscono i traffici illeciti e si contendono il dominio del territorio, nel lametino. Gualtieri e Chirumbolo avevano chiesto al titolare di un’attività commerciale il ‘pizzo’ di mille euro al mese o, in alternativa, l’assunzione della sorella del Gualtieri al banco di orto-frutta all’interno della stessa attività commerciale. Piraina invece aveva chiesto mille euro mensili ad un gestore di diversi impianti di carburante, richiesta avanzata per conto dei fratelli Catroppa, finiti in manette per l’operazione Medusa. Il nuovo giovane affiliato al clan era in pratica un ‘esattore’, uomo di fiducia dei Catroppa a loro volta fiduciari del “professore”. Gualtieri, Chirumbolo e Piraina sono stati associati alla casa circondariale di Lamezia, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Maria Scaramuzzino
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