Spari P.Chigi: Luigi Preiti condannato a 16 anni

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Roma -  Luigi Preiti è stato condannato a 16 anni di reclusione dal gup Filippo Steidl. Preiti il 28 aprile scorso, giorno di insediamento del governo Letta, fece fuoco davanti a Palazzo Chigi ferendo due carabinieri. Uno, Giuseppe Giangrande, fu ferito in maniera grave. La procura di Roma aveva chiesto una condanna a 18 anni di reclusione. A chiedere la condanna è stato il pm Antonella Nespola. L'uomo è stato condannato per tentato omicidio plurimo, porto e detenzione di arma clandestina. Una perizia psichiatrica lo ha dichiarato capace di intendere e di volere al momento del fatto. Il processo si è svolto col rito abbreviato. "Chiedo scusa ai carabinieri feriti, ai loro familiari, alla mia famiglia. Se potessi ancora oggi mi sostituirei al carabiniere Giangrande e mi farei carico della sua sofferenza". Così Luigi Preiti in una dichiarazione spontanea prima di essere condannato a 16 anni.

Prima attentato telefonate "aiutate Calabria" 

Poco prima della sparatoria davanti a Palazzo Chigi, per la quale Luigi Preiti si trova sotto processo, gli uffici della presidenza del Consiglio ricevettero alcune telefonate anonime il cui senso era: "Dovete aiutare la Calabria, dovete dare soldi alla Calabria". L'episodio è emerso oggi nel corso dell'udienza del processo a Preiti, disoccupato calabrese che 28 aprile scorso, giorno di insediamento del governo Letta, fece fuoco davanti a Palazzo Chigi ferendo due carabinieri, uno dei quali in modo grave. Dagli accertamenti seguiti però non sarebbe emerso nessun legame con l'attentato nè le chiamate anonime sono da considerarsi riconducibili a Preiti. Il processo, con rito abbreviato, è alle ultime battute e potrebbe arrivare a sentenza in giornata. Preiti è accusato di tentato omicidio plurimo, porto e detenzione di arma clandestina. L'uomo, che una perizia psichiatrica ha dichiarato capace di intendere e di volere al momento del fatto, ha sempre sostenuto di voler fare un gesto eclatante, legato alla sua condizione di disoccupato, ma di non voler uccidere.

Figlia Giangrande in aula

Martina Giangrande, la figlia del carabiniere ferito gravemente da Luigi Preiti, ha assistito in silenzio ala lettura della sentenza in aula. La sentenza è stata emessa dopo due ore di camera di consiglio al termine di un procedimento tenutosi con il rito abbreviato, che consente all'imputato di ottenere lo sconto di un terzo della pena. I difensori di Preiti, Raimondo Paparatti e Mauro D'Anielli, avevano invocato il riconoscimento del vizio parziale di mente, ma il gup ha fatto sue le conclusioni di una perizia da lui disposta secondo la quale l'imputato, al momento del fatto, era lucido.

Legali Preiti: "Appelleremo, no tenuto conto consulenza" 

"Aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza; certo è che faremo appello perché c'è tanto che non quadra". Così gli avvocati Raimondo Paparatti e Maurizio Danielli, difensori di Luigi Preiti, commentando la condanna del disoccupato calabrese per aver ferito due carabinieri, facendo fuoco davanti a Palazzo Chigi il 28 aprile scorso. "Ci pare di aver notato che il giudice non abbia riconosciuto quelle attenuanti generiche che la stessa procura aveva chiesto – hanno aggiunto i due penalisti – Se ne avesse tenuto conto, staremmo qui a parlare di una riduzione ulteriore di pena. Il giudice poi non ha evidentemente tenuto conto della nostra consulenza tecnica nella quale si è sottolineato come Preiti fosse affetto da una forte depressione e che questa patologia aveva inciso sulla sua volontà". A conclusione dell'udienza c'è stata una stretta di mano tra Martina, la figlia di Giangrande, e i due difensori di Preiti. "E' stato un gesto spontaneo; nel corso delle udienze avevamo già espresso vicinanza nei confronti della famiglia Giangrande".

Ministro Difesa, Mauro: "Gratitudine per sacrificio Giangrande" 

"Non entro nel merito della sentenza. Le sentenze non si commentano. Ma oggi, come ogni giorno, ricordo con rispetto e gratitudine il sacrificio di Giangrande e di chi serve il nostro Paese. In quest'occasione in particolare abbraccio con tutto il mio affetto Giangrande e sua figlia Valentina". 

 

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