Lamezia Terme, 30 novembre - Nelle sue prime confessioni da collaboratore di giustizia, il boss Giuseppe Giampà spiega sia il movente che le fasi dell'omicidio di Roberto Amendola ma aggiunge un particolare: le scuse per essere arrivati successivamente in ritardo alle festa di 18 anni della figlia di Rosario Cappello, in quanto avevano appena ucciso Amendola. Il padrino fa anche il nome di un'altra persona, attualmente coperta da segreto istruttorio, che avrebbe partecipato all'omicidio di Amendola e che andò poi con lui alla festa di compleanno. Quest'ultimo, dopo l'omicidio, andò a casa del padrino con la propria fidanzata ma, una volta rimasti soli, gli disse che non se la sentiva di andare a quella festa perchè aveva da poco ucciso Amendola. Il boss Giuseppe Giampà, invece, gli spiegò che dovevano essere presenti alla festa con le rispettive compagne. Circostanza che determinò il ritardo al compleanno e per la quale si scusarono con i Cappello e anche con gli Arcieri.
ADR: [...] In più posso aggiungere che Notarianni Aurelio aveva nella sua disponibilità una casetta situata nei pressi della sua abitazione sita sotto il supermercato […] che metteva a disposizione del fratello Aldo che a sua volta la metteva nella disponibilità della cosca Giampà per eventuali partenze finalizzate ad azioni omicidiarie, si tratta della stessa casetta di fronte alla quale è stato ucciso Amendola Roberto; in particolare Aurelio Notarianni si prestava a custodire armi ed indumenti che poi venivano utilizzati per compiere azioni omicidiarie e che venivano custodite vicino alla sua abitazione; all’occorrenza, Molinaro Maurizio o Aldo Notarianni si recavano da Aurelio a ritirare la busta contenete le ami e gli indumenti e le portavano all’interno della casetta; in particolare ciò avvenne in occasione della programmazione dell’omicidio di Torcasio Francesco cl 91 “U Carrà” che già nell’anno 2008 era un obiettivo della nostra organizzazione anche se di giovane età in quanto già operativo nei confronti di commercianti ed altro; solo che poi come racconterò più specificatamente allorquando me lo chiedete in quel periodo non procedemmo più all’eliminazione del predetto Torcasio Francesco in quanto si presentò l’occasione propizia per procedere all’assassinio di Amendola Roberto avvenuta il 13/11/2008 giorno del compleanno della sorella di Cappello Saverio, quindi in quella occasione non appena Aldo Notarianni e Giampà Domenico decisero di portare a compimento l’omicidio nei confronti di Amendola Roberto […] e Aldo Notarianni si recarono, appunto da Aurelio Notarianni a prelevare la busta con le armi e gli indumenti e la portarono all’interno della casetta mentre Giampà Domenico accompagnava sul luogo dell’agguato il predetto Amendola Roberto che era alla guida della sua autovettura".
ADR: Per quanto attiene al movente dell’azione omicidiaria nei confronti di Amendola Roberto vi posso dire che quest’ultimo era diventato un nostro obiettivo soprattutto dopo che Giampà Saverio amico stretto di Amendola Roberto mi aveva confidato che spesso quando usciva la sera con Amendola Roberto o comunque quando si vedeva presso l’abitazione dello stesso Giampà Saverio, soprattutto dopo aver bevuto, Amendola Roberto si lasciava andare a frasi del tipo “adesso le ambulanze devono fare avanti e indietro da contrada Scinà” con ciò volendo significare l’intenzione di rendersi protagonista di eventuali azioni nei nostri confronti; inoltre ci ricordammo che circa sei mesi prima dell’avvenuto omicidio vi era stato uno screzio tra Amendola Roberto e Giampà Domenico anche alla presenza di Giampà Saverio in cui Giampà Domenico aveva anche picchiato con il calcio della pistola ad Amendola Roberto, per questioni credo legate allo spaccio di sostanze stupefacenti;
in più Amendola Roberto si recava spesso presso l’abitazione di Torcasio Vincenzo nipote di Nino Torcasio, tramite il cognato di quest’ultimo, elettricista che era anche cugino di Amendola Roberto; in più Amendola Roberto era conosciuto come soggetto dedito alle rapine presso uffici postali e quinti utilizzatore di armi da fuoco e soggetto in grado di compiere azioni di un certo tipo anche in considerazione del fatto che in passato aveva dato la sua disponibilità a Giampà Domenico per compiere azioni di sangue; tutti questi elementi ci inducevano a pensare che Amendola Roberto istigato dai Torcasio avrebbe potuto compiere un’azione di sangue nei confronti di Giampà Domenico che era il soggetto a lui più vicino, nello specifico la sera dell’omicidio Amendola Roberto si recò presso l’abitazione di Giampà Domenico che però era sotto la doccia e quindi disse ai familiari di riferire a Amendola Roberto di ripassare più tardi; nel frattempo Aldo Notarianni e [….] si recarono a far visita allo stesso Giampà Domenico il quale disse loro che appunto poco prima era passato da lui Amendola Roberto il quale sarebbe ripassato dopo poco tempo; fu a quel punto che Aldo Notarianni propose a Giampà Domenico di procedere immediatamente all’esecuzione di Amendola Roberto così da “cacciarsi il pensiero”; Giampà Domenico acconsentì e quindi quando ripassò Amendola Roberto salì sulla macchina da questi condotta e lo fece dirigere verso la casetta di Aurelio Notarianni con la scusa di fargli vedere della marijuana in quanto Amendola era comunque un esperto di tale tipo di sostanza stupefacente;
nel frattempo Aldo Notarianni e [….] si erano recati da Aurelio Notarianni a recuperare la busta con gli indumenti e la pistola calibro 38 con la quale fu eseguito l’omicidio, recandosi nella casetta per cambiarsi ed indossare il necessario per compiere l’agguato; non appena Amendola Roberto e Giampà Domenico giunsero sul luogo convenuto, Domenico scese dalla macchina e Aldo Notarianni procedette all’esecuzione di Amendola Roberto esplodendo due colpi di arma da fuoco alla testa; dopo di ciò [….] si occupò di spostare il corpo dell’Amendola sul sedile lato passeggero e nella circostanza […] si accorse che Amendola ancora respirava emettendo un rantolio come di una persona che russa; Aldo Notarianni si mise alla guida dell’auto di Amendola e dicendo agli altri di andare appresso a lui, condusse l’autovettura nel terreno dove poi è stata bruciata e trovata dalle forze dell’ordine, nella macchina che seguiva Aldo erano […] alla guida e Giampà Domenico;
A.D.R.: Effettivamente per come mi chiedete il terreno in cui è stata ritrovata l’auto vettura si chiama terreno dei Carrà e il cadavere fu lì lasciato anche per far ricadere la responsabilità dell’omicidio sui Torcasio o comunque per depistare le forze dell’ordine; è anche vero che era il luogo più vicino e comodo rispetto al punto in cui era avvenuta l’esecuzione per poter procedere all’incendio dell’autovettura;
A.D.R.: Per come mi chiedete il materiale necessario all’incendio dell’autovettura consistente ad una tanica di benzina e alla diavolina era stato già preparato per il programmato omicidio di Torcasio Francesco e venne portato nella macchina da […] e Giampà Domenico che seguivano Aldo Notarianni;
A.D.R.: Dopo l’omicidio […] che era in compagnia della propria fidanzata venne a prendere me e mia moglie per recarci alla festa di 18° compleanno della sorella di Cappello Saverio e appena giunto a casa mia mi disse di non voler più andare alla festa di compleanno poiché avevano proceduto all’omicidio di Amendola Roberto; questo me lo disse dopo aver citofonato non appena io scesi da casa non essendo presenti le nostre rispettive moglie e fidanzata, io fissi che invece potevamo andare lo stesso e appena giunta al ristorante di Bucolia dove i attendevano gli altri per il compleanno ci scusammo per il ritardo con Cappello Saverio e Rosario e anche con Vincenzo Arcieri dicendo che il ritardo era motivato dal fatto che avevamo ucciso Amendola Roberto.
A.D.R.: La decisione di uccidere Amendola Roberto fu presa nel corso di una riunione avvenuta una ventina di giorni prima dell’omicidio stesso presso la mia abitazione nel terreno dietro stante adibito a ricovero dei cani; riunione alla quale erano presenti oltre a me medesimo [… ] Aldo Notarianni, Giampà Domenico e […] inizialmente avevamo programmato l’uccisione dell’Amendola in maniera diversa per come poi si è effettivamente verificata in quanto l’Amendola nella progettazione iniziale doveva essere ucciso da Giampà Domenico presso il locale denominato […] e precisamente nel parcheggio situato nei pressi del locale di sera al buio allorquando l’Amendola che sapevamo frequentare assiduamente […] si fosse recato a prendere la macchina ed allontanarsi dal locale; avevamo deciso di eseguire l’omicidio presso il locale in questione dato che lo stesso era ricadente in una zona totalmente sottoposta al nostro controllo e quindi non avevamo nulla da temere; per come mi chiedete la riunione in questione si tenne specificatamente per decidere l’uccisione dell’Amendola in conseguenza della presa d’atto di tutte le circostanze di cui ho riferito in precedenza poste alla base del movente;
A.D.R.: Aldo Notarianni non partecipò alla predetta festa di compleanno comunque non ricordo neanche se era stato invitato.
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